Nicole Corritore 6 aprile 2010

Tra le comunità migranti quella romena è per numero di presenze prima in Italia e seconda in Europa. Una ricerca promossa da Caritas italiana e Caritas di Romania su questa comunità, si trasforma in libro bilingue

Fonte: Caritas Italiana e Centro Studi Idos

Lo scorso 25 marzo è stato presentato a Roma il libro bilingue (italiano e romeno) realizzato da Caritas Romania e Caritas Italiana dal titolo "I romeni in Italia tra rifiuto e accoglienza" edito da Idos/Sinnos.

Questo agile volume (100 pagine in italiano e altrettante in romeno) presenta a un ampio pubblico, oltre che agli studiosi, la situazione effettiva dei romeni in Italia e le possibili prospettive di ulteriore inserimento e integrazione. Per questo scopo si sono mobilitate Caritas di Romania e Caritas Italiana che, dopo una ricerca triennale, hanno voluto confrontare il loro punto di vista con le strutture pubbliche, le organizzazioni sociali, l’opinione pubblica dei due paesi e i diretti interessati.

Il nuovo volume propone una riflessione riassumibile in cinque punti. Emerge innanzitutto che la comunità romena rappresenta un quarto dell’intera popolazione immigrata in Italia. Infatti, le più recenti stime attestano che questa collettività conta ad oggi 1 milione e 165 mila persone. È la prima in Italia e la seconda nell’Unione Europea, dopo quella turca.

Facendo una riflessione sull'ondata di generale criminalizzazione del popolo romeno, avvenuto in Italia a seguito di delitti commessi da singoli appartenenti a quesa comunità, si deve sottolineare che invece secondo i dati ufficiali, i romeni incidono per il 24,5% sulla popolazione straniera residente e solo per il 13,8% sulle denunce presentate contro tutti gli stranieri.

Dalla ricerca emerge che la maggior parte dei romeni ha la ferma volontà di integrarsi stabilmente in Italia dove sono riusciti a superare una situazione economica insoddisfacente, facendo del lavoro e dell’imprenditoria il perno principale dell’inserimento (quasi 700.000 occupati e 28.000 aziende) e mostrando un buon livello di soddisfazione e anche gratitudine e attaccamento al paese che li ha accolti.

Infine, la presenza romena in Italia pone in luce che il percorso di integrazione ha bisogno di un maggiore supporto pubblico e di un clima sociale più aperto ed evidenzia anche le implicazioni linguistiche, culturali e religiose poste dai nuovi venuti. Per non perdere la memoria storica non si deve dimenticare che dalla fine dall’800 fino alla seconda guerra mondiale flussi non trascurabili di italiani si recarono in Romania, allora un paese dal promettente sviluppo economico, e lì ebbero un buon trattamento mentre per i romeni venuti in Italia sussiste il pericolo di diventare il capro espiatorio su cui si tende a scaricare il generale senso di insicurezza presente nella società italiana.

Caritas Romania e Caritas Italiana arrivano dunque a questa conclusione: “L’Europa allargata prefigura la possibilità di sviluppi fruttuosi e, nello stesso tempo, come ci ricordano i romeni, rischia di essere una promessa in parte non realizzata. Il nuovo libro, scritto da italiani e da romeni, attesta che è possibile attenuare le carenze e potenziare gli aspetti positivi”.

Leggi la presentazione del libro nella sezione 'Libreria'.

Per richiedere una copia del libro:
Centro Studi e Ricerche IDOS
tel.: 06 66514345
e-mail: idos@dossierimmigrazione.it