'Tutti uguali davanti alla legge' è lo slogan dello Pride di Spalato (Croazia) che si terrà il 9 giugno. E le associazioni organizzatrici denunciano il mancato rispetto dei diritti fondamentali alla libertà di riunione da parte dell'amministrazione locale, che starebbe creando un'atmosfera negativa e di incentivo alle discriminazioni e alle violenze
Fonte: Oneworld South East Europe
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
"Tutti uguali davanti alla legge" è lo slogan dello Split Pride che si terrà il 9 giugno. Le associazioni organizzatrici denunciano il mancato rispetto dei diritti fondamentali alla libertà di riunione da parte dell'amministrazione locale, che sta inoltre creando un'atmosfera negativa e e di incentivo alle discriminazioni e alle violenze
Quest'anno lo Split Pride, con lo slogan “Tutti uguali davanti alla legge”, si terrà il 9 giugno a partire dalle 14.00 al parco cittadino di Spalato. Il comitato organizzativo dello Split Pride 2012, in seguito alla decisione delle autorità locali di modificare il percorso del corteo dalla rotta precedentemente stabilita, che attraversava il lungomare, ad una via più remota, ha reagito condannando tale decisione come un'aperta violazione dei diritti fondamentali alla libertà di riunione dichiarando, inoltre, che la città di Spalato non può vietare un incontro pubblico.
“Il tentativo di modificare il percorso stabilito, compiuto dalle autorità locali della città, è una chiara violazione del diritto di libertà di riunione garantito dalla Costituzione e dalle disposizioni internazionali. Nel caso si arrivasse ad una tale decisione, avvieremo immediatamente un ricorso nei confronti del Comune di Spalato” affermano gli organizzatori dello Split Pride.
Gli organizzatori, allo stesso tempo, condannano le azioni dell'amministrazione locale volte a creare un'atmosfera negativa e incentivare discriminazioni e violenze. “I rappresentanti dell'amministrazione locale, che dovrebbero proteggere i diritti di tutti i cittadini, agiscono in totale violazione delle leggi della Repubblica di Croazia nel tentativo di conquistare una parte dell'elettorato croato a scapito dei diritti umani di una minoranza” sostengono gli organizzatori.
Aggiungono, inoltre, che si atterranno al programma previsto e si aspettano che lo Stato, quest'anno, assicuri loro la possibilità di esercitare il diritto di riunione pubblica (ndr: l'anno scorso il Pride di Spalato si era concluso con violenze e arresti). Tra le personalità di spicco che hanno già confermato l'adesione allo Split Pride vi sono membri del governo, rappresentanti delle istituzioni internazionali e parte del corpo diplomatico presente in Croazia.
Condannano, inoltre, l'articolo del quotidiano 'Dalmazia Libera', ritenendolo vergognoso e annunciando la loro intenzione di portare il caso di fronte al Consiglio Etico dell'Associazione dei Giornalisti Croati. “L'incitamento all'odio rivolto verso un particolare gruppo sociale (soprattutto in seguito alla violenza dello scorso anno) è del tutto immorale. A maggior ragione quando proviene da uno dei quotidiani più letti dai cittadini” sostengono gli organizzatori dello Split Pride 2012, l'Associazione lesbica Kontra, il centro Iskorak per i diritti delle minoranze sessuali e di genere e l'Associazione Domine per lo sviluppo della società civile e dei diritti delle donne.
La notte scorsa, 30 maggio 2012, nella biblioteca di Spalato, le associazioni Kontra, Iskorak e Domine hanno organizzato un dibattito pubblico. Lo scrittore Ante Tomić, il giornalista Zlatko Gall, gli attivisti Eugen Jakovčić, Mirjana Kučer e Sanja Juras insieme alla professoressa Mirjana Nazor hanno parlato a lungo dello Split Pride 2012 e della realtà sociale di Spalato.