L'8 aprile si celebra il Romano Dives, la Giornata mondiale della nazione Rom. E' recente l'approvazione della Risoluzione della Commissione Ue relativa alla 'Strategia europea sull'integrazione dei Rom'. Stabilisce che a tutti i Rom devono essere garantiti standard minimi in materia di accesso a occupazione, educazione, alloggio e assistenza sanitaria. Al centro della Risoluzione l'esplicita preoccupazione per i crescenti livelli di razzismo e discriminazione
Fonte: Forum P.A.
Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso
In una Risoluzione approvata lo scorso 9 marzo, la Commissione europea ha stabilito che tutti i Rom che si trovano sul territorio dell’Unione dovranno vedersi garantiti standard minimi in materia di accesso all’occupazione, all’educazione, all’alloggio e all’assistenza sanitaria. Assicurare il rispetto di questi standard sarà un obbligo per tutti gli Stati membri. La relatrice al Parlamento Lívia Járóka, presentando il testo, ha affermato che “con l’adozione di questa relazione, l’Unione fa un grande passo avanti nello sforzo di alleviare la povertà e l’esclusione sociale della più ampia minoranza presente nel nostro continente”.
La Risoluzione - adottata con 576 voti, con 32 contro e 60 astenuti - intende fornire indicazioni alla Commissione che sta lavorando alla definizione di una strategia europea in materia di inclusione per i Rom. Al tempo stesso intende spingere gli Stati ad assicurare una più efficace protezione dei diritti fondamentali della minoranza Rom e un migliore uso dei fondi europei destinati ai progetti di inclusione.
La presentazione della proposta della Commissione è stata poi discussa il 5 aprile in seduta plenaria del Parlamento europeo, dove la maggior parte dei gruppi politici ha accolto con favore il nuovo quadro di strategie nazionali per i rom, subito dopo che esso era stato lanciato dalla Commissione europea. Il quadro dell'Ue sarà ora esaminato dagli Stati membri in vista della sua adozione da parte del Consiglio europeo prevista in giugno.
La Risoluzione riconosce che "la popolazione Rom è vittima di discriminazione sistematica e sta combattendo contro un intollerabile grado di esclusione e di violazione dei diritti umani che si accompagna a una dura discriminazione nella vita pubblica e privata”.
Per correggere la situazione attuale, l’azione dell’Unione europea dovrà avanzare parallelamente su due fronti: da un lato fissare le priorità e una roadmap su obiettivi e tempi di realizzazione, dall’altro rivedere e monitorare l’assegnazione e la gestione dei finanziamenti europei in materia.
I MEPs - membri del Parlamento europeo - già definiscono le aree di priorità su cui è richiesto maggior sforzo da parte delle autorità locali, nazionali e europee. Alla Commissione viene richiesto di fissare i criteri e i meccanismi di premialità per gli Stati membri adempienti e le penalità per quelli inadempienti. Combattere il lavoro nero, assicurare presenza Rom tra lo staff della pubblica amministrazione, aumentare il numero degli insegnanti Rom e assicurare che i bambini Rom ricevano formazione nella propria lingua sono alcune delle richieste del Parlamento a Stati membri e Commissione.
Al centro della Risoluzione, la preoccupazione esplicita per i crescenti livelli di razzismo e discriminazione che i rimpatri forzati da parte di diversi Paesi europei hanno contribuito ad alimentare, creando al tempo stesso uno stato diffuso di paura e ansia tra la popolazione Rom. "La strategia europea a cui la Commissione sta lavorando – sostiene la Risoluzione – dovrebbe rispondere a tutte le forme di violazione dei diritti fondamentali dei Rom, includendo la discriminazione, la segregazione, i discorsi di incitamento all’odio, la profilazione su base etnica e la registrazione illegale delle impronte digitali così come la detenzione e l’espulsione illegali".
In quanto al metodo, il Parlamento si dice convinto che "per abolire pratiche discriminatorie in campo giudiziario e per combattere la profilazione su base etnica e lo stigma che ne deriva, è assolutamente necessario il dialogo tra autorità locali, istituzioni giudiziarie, polizia e comunità Rom".
Allo stesso tempo chiede che si creino degli organismi all’interno della Task Force sui Rom, già operativa a livello europeo, che abbiano il compito specifico di assicurare che i fondi europei vadano effettivamente in supporto di iniziative locali valide, identificando e segnalando in maniera tempestiva la cattiva gestione dei fondi, laddove questo si verificasse.
La portata dei fondi europei - sostiene infine la Risoluzione - dovrebbe essere ampliata in modo da poter considerare eleggibili anche i progetti orientati al miglioramento dei servizi pubblici.