Prospettiva europea e cooperazione regionale sono i due ambiti di discussione dell'incontro tenutosi a Belgrado, organizzato per la prima volta da sei stati dell'area senza l'intervento di entità internazionali
Fonte: Rinascita Balcanica
Si è tenuto lo scorso 3 febbraio a Belgrado l'incontro regionale "Prospettiva europea in Europa Sud-orientale, tempo di sfide e di confronto con la crisi economica ed energetica". Obiettivo centrale della conferenza è stato innanzitutto la condivisione delle esperienze, al fine di trovare soluzioni comuni per il futuro ed il rafforzamento della cooperazione regionale. Alla riunione erano presenti i rappresentanti di sei paesi della regione, quali Macedonia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Albania, Montenegro e Serbia (paese ospitante), per discutere della cooperazione regionale del processo di integrazione europea e della completa liberalizzazione dei visti per l'Europa Sud Orientale.
A guidare il meeting, che in conclusione ha visto l'approvazione di una dichiarazione congiunta, è stato il vice-premier serbo per le Integrazioni Europee, Bozidar Djelic. A rappresentare la Bosnia-Erzegovina vi erano Mladen Zirojevic, ministro degli Esteri e per le Relazioni Economiche, il segretario dello Stato croato per le Integrazioni Europee, Davor Bozinovic, il segretario generale albanese del ministero per le Integrazioni Europee, Arben Kasahu, il vice-ministro montenegrino delle Finanze, Milorad Katnic, il segretario generale del Consiglio per la Cooperazione Regionale, Hido Biscevic e il vice-premier macedone per le questioni europee, Ivica Bocevski. Da notare che la delegazione della Macedonia ha risposto all'invito dell'omologo serbo Bozidar Djelic, tenendo così la prima visita di una delegazione macedone a Belgrado, dopo che il paese ha riconosciuto l'indipendenza del Kosovo.
Al centro dell'incontro, due pannelli di discussioni, dei quali uno dedicato alla prospettiva europea dei paesi dell'Europa sud-orientale nell'anno 2009 ed il secondo dedicato al confronto delle conseguenze derivanti dalla crisi economica e da quella energetica. La più alta priorità per i paesi dell'Europa sud-orientale è infatti l'integrazione europea, mentre la collaborazione regionale è vista come la strada migliore per giungere ad un più rapido adempimento di questo scopo. Queste le principali tematiche dell'incontro regionale dei paesi del sud est Europa. Il primo ministro, Mirko Cvetkovic presente al meeting, ha dichiarato, nel corso della conferenza, che le misure di stimolo per gli investimenti sulle infrastruttura si dovranno adottare anche alla prossima riunione di Gabinetto. "I fondi di budget e i prestiti dalle istituzioni internazionali incentiveranno rapidamente lo sviluppo delle infrastrutture, con priorità sulle rotte stradali e ferroviarie sul Corridoio paneuropeo 10, che contribuirebbero a creare nuovi posti di lavoro nel settore delle costruzioni", ha spiegato Cvetkovic. Il premier ha inoltre aggiunto che nei prossimi giorni, all'incontro del Gabinetto, si discuterà del programma per l'implementazione dei progetti infrastrutturali nel 2009, che determinerà ciò che verrà costruito quest anno in Serbia e quanti soldi verranno appositamente stanziati.
All'incontro il premier ha informato i businessman dei paesi della regione, dei principali progetti infrastrutturali, così come dei progetti che riguardano il settore energetico. Il premier ha poi parlato dell'avvio dell'appalto per la costruzione di una nuova centrale termo-elettrica in Serbia, delineando i piani per la costruzione della centrale idroelettrica Buck Bijela sul fiume Drina, sovvenzionata dallo stato e la capacità di utilizzare fonti alternative di energia. Nel frattempo Djelic ha dichiarato che la Commissione europea ha preparato un pacchetto solidarietà da 120 milioni di euro per l'Europa sud-orientale. Egli ha dichiarato, nel corso del meeting, che la Commissione ha riconosciuto l'importanza economica del sud est Europa e sta offrendo la propria solidarietà, vedendo la regione come legata economicamente all'Ue. Il Ministro ha anche sottolineato l'importanza della cooperazione tra i paesi della regione in un periodo di crisi economica, nonchè la necessità di ripristinare una stabilità energetica, affermando che l'accordo CEFTA e gli scambi tra i Paesi hanno dimostrato come la coesione può portare grandi risultati.
I partecipanti all'incontro si sono accordati sul fatto che è necessario velocizzare il processo dell'integrazione europea per i paesi della regione, attraverso il rafforzamento dei reciproci rapporti, nella direzione di una maggior effettività di questo proposito. Nella comune dichiarazione, approvata al termine dell'incontro, hanno fatto appello all'Ue, che quest'anno dovrà esaminare l'eliminazione dei visti per i paesi del sud-est europeo. I rappresentanti dei paesi della regione sono giunti alla conclusione che la crisi economica mondiale non deve influenzare negativamente l'integrazione europea o la generale stabilità economica della regione.
"Abbiamo inviato forti raccomandazioni che la principale priorità di tutta la regione è la prospettiva europea. L'euro-integrazione rimane la proprietà principale della regione, che si sta muovendo in questa direzione. La Repubblica della Macedonia darà un totale appoggio politico e un aiuto tecnico, fondamentale al prossimo processo euro-integrativo per tutti i paesi della regione", ha dichiarato dopo l'incontro il vice-premier macedone Bocevski. Allo stesso modo, il vice-premier del governo serbo, Bozidar Djelic ha dichiarato che "forse abbiamo delle questioni bilaterali aperte, ma ciò che riguarda l'integrazione europea è il nostro comune futuro e su questa via ci dobbiamo appoggiare a vicenda".
La conferenza di Belgrado è stato comunque il primo incontro di questo livello tra i paesi del sud-est europeo, pensato e ottenuto grazie all'iniziativa di ogni stato, senza l'intervento di entità internazionali come mediatori. Il prossimo, su proposta del vice-premier macedone Bocevski, si terrà nel mese di agosto in Macedonia.