Capodanno nei Balcani, ripercorrendo ogni anno le strade che avvicinano alla conoscenza e al dialogo con la gente al di là dell'Adriatico. I racconti di viaggio di un gruppo di volontari della Caritas di Genova
Di Anna Gagghero
Proposta ormai tradizionale quella che il Settore Emergenze della Caritas Diocesana lancia in occasione del Capodanno: un viaggio attraverso i Balcani, per conoscere luoghi e persone e visitare quelle comunità che tutto l'anno accompagna e sostiene.
Quest'anno in particolare si è trattato di un percorso centrato sull'incontro, l'ascolto e la conoscenza con due momenti forti: la visita al vescovo di Banja Luka e la festa con la comunità di Aleksinac.
E' stato un gruppo numeroso e variegato, circa trenta persone, di età compresa tra i 18 e i 50 anni, che è partito il 27 Dicembre, toccando durante il tragitto le città di Trieste, Zagabria, Banja Luka, Aleksinac, Belgrado e Ljubljana per ritornare a Genova la sera del 3 Gennaio. Le frontiere attraversate, i luoghi sfiorati e visitati, le persone incontrate, i piccoli momenti di gioia regalati e ricevuti, sono stati tanti.
Tanti anche i chilometri percorsi ma il tempo passato sul pullman è stato riempito da letture, video e condivisioni con lo scopo di accompagnare l'avvicinamento fisico a questa complessa realtà con uno più prettamente riflessivo.
Grazie alle parole di due vescovi, Mons Komarica e Mons Hochevar, rispettivamente vescovo di Banja Luka e vescovo di Belgrado, grazie all'accoglienza della comunità di Aleksinac, alla bella festa passata con gli anziani e i bambini, si portano a casa ancora una volta volti e parole da meditare e ricordare ma soprattutto la voglia di continuare a camminare insieme.