Stand by sul percorso di integrazione europea, congelamento di 30 milioni di euro in assistenza. Ed anche gli USA approvano sanzioni contro il paese e per la prima volta in 32 anni bloccano 95 milioni di dollari in assistenza. Grazie all'operato del governo in carica Tblisi rischia di restare al palo
USA
Anche prima dei drammatici eventi della primavera del 2024 che hanno causato un cambiamento radicale nella visione ufficiale degli Stati Uniti nei confronti della Georgia, gli USA avevano preso atto dell’involuzione nella tutela dei diritti umani e della libertà politica nel paese. Il rapporto del Dipartimento di Stato del 2023 sui diritti umani in Georgia segnalava già l’uso della tortura o trattamenti inumani, arresti o detenzioni arbitrarie, indagini e procedimenti penali considerati motivati politicamente, interferenze illegali nella privacy, gravi restrizioni alla libertà di espressione e alla libertà dei media, violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione.
Poi c’è stato il 2024: repressione, aggressioni verbali e complottismo assortito contro i partner occidentali, e la conseguente revisione della cooperazione bilaterale con la Georgia. Il primo passo della revisione è una nuova politica di restrizione dei visti. E poi sono progressivamente state snocciolate dichiarazioni e misure, fra le quali il rinvio a tempo indeterminato dell’esercitazione militare Noble Partner in Georgia.
L’8 luglio Michael Carpenter, direttore senior per l’Europa presso il Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato : “Quando vediamo molestie nei confronti della società civile, quando vediamo approvate leggi che limitano lo spazio per le libertà fondamentali in Georgia, ciò non è compatibile con i valori su cui si fonda la Nato né, francamente, pensiamo che sia compatibile con la vostra integrazione atlantica in senso lato, inclusa l'UE”.
Il 9 luglio , il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha dichiarato sulle continue persecuzioni contro gli attivisti: “È un modello di comportamento preoccupante da parte del governo georgiano […] Ovviamente, ci opporremo a qualsiasi repressione del dissenso democratico. Questo è un punto che sosteniamo da tempo. Ed è il punto che abbiamo sottolineato riguardo all’approvazione di questa legge, che verrebbe utilizzata per reprimere il legittimo dissenso democratico”.
L'11 luglio, la Commissione per gli Affari Esteri del Congresso degli Stati Uniti ha approvato la legge sulle sanzioni contro la Georgia conosciuta come MEGOBARI (“amico” in georgiano e acronimo di Mobilizing and Enhancing Georgia's Options for Building Accountability, Resilience, and Independence Act') Act con 46 voti favorevoli e sei contrari, indicando un forte sostegno bipartisan. Per entrare in vigore dovrà passare al Congresso. L’Atto prevede sanzioni contro i funzionari georgiani responsabili di indebolire la democrazia della Georgia e incarica le agenzie governative statunitensi competenti di riferire al Congresso sull’evasione delle sanzioni, nonché sulle attività dell’intelligence russa in Georgia.
Un paio di settimane dopo la Commissione per gli stanziamenti ha approvato la legge sulle operazioni estere statali per l’anno fiscale 2025, in cui è stato richiesto al Segretario di Stato di presentare un rapporto per valutare se il governo georgiano abbia compiuto sforzi per invertire il declino democratico, rafforzare le istituzioni democratiche (come un sistema giudiziario e elettorale indipendente), e proteggere il diritto al giusto processo, alla libertà di espressione e di associazione. Il rapporto dovrebbe anche esplorare le opzioni per imporre o rafforzare le sanzioni sui funzionari responsabili di corruzione o di ostacolo all'integrazione europea o euro-atlantica della Georgia.
Intanto 95 milioni di dollari di assistenza al governo georgiano sono stati messi in stand by, per la prima volta in 32 anni (durante i quali la Georgia ha ricevuto oltre 6 miliardi di dollari dagli Stati Uniti per programmi di sviluppo e ammodernamento di servizi pubblici).
Durante un'audizione organizzata al sottocomitato per l’Europa e la cooperazione regionale del Senato americano si è ribadito: “Stiamo cercando di essere molto chiari su cosa deve essere fatto e quanto sia importante perché la Georgia sta chiedendo di unirsi a club, dei quali di uno siamo membri e l'altro è il nostro partner chiave. E non possono riscrivere le regole di quei club per potervi accedere”.
Il presidente americano nella lettera all’omologa georgiana per l’anniversario dell’invasione russa il 7 agosto si è definito deluso per le scelte del governo in carica.
UE
È arrivata inoltre la conferma dello stand by sul percorso di integrazione europea. L’ambasciatore dell’UE in Georgia Paweł Herczyński ha comunicato che durante il Consiglio europeo del 27 giugno l’UE ha bloccato il processo di adesione della Georgia e ha congelato 30 milioni di euro in assistenza, con possibili ulteriori azioni se la situazione dovesse peggiorare.
Herczyński ha espresso la speranza che il nuovo governo formato dopo le elezioni parlamentari di ottobre riprenda gli sforzi verso l’integrazione europea e si è rammaricato del punto basso nelle relazioni UE-Georgia ricordando che spetta al popolo georgiano e al suo prossimo governo decidere sulle proprie aspirazioni verso l’UE.
E a proposito del presunto ruolo sovversivo delle donazioni europee, che avrebbero resa necessaria la legge sugli agenti stranieri, l’Unione Europea presenta i conti .
Il 16 luglio la delegazione dell'UE in Georgia ha riferito che il governo georgiano ha ricevuto da Bruxelles un sostegno finanziario significativamente maggiore di quello ricevuto dal settore civile nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024. Secondo i dati della Commissione europea, i ministeri georgiani e altre istituzioni statali hanno ricevuto 517 milioni di euro, mentre alle organizzazioni della società civile sono stati assegnati 46,1 milioni di euro. Insomma, al governo undici volte quanto arrivato alla società civile. Alla faccia della sovversione.
I 46,1 milioni di euro stanziati per le organizzazioni della società civile sono stati utilizzati per finanziare 170 organizzazioni in tutta la Georgia, attuando 47 progetti in vari settori: 8,6 milioni di euro per i diritti umani e l'uguaglianza di genere, 8 milioni per l'impegno democratico e i media indipendenti, 7,9 milioni per lo sviluppo economico e formazione professionale, 4,9 milioni per la riforma del settore della sicurezza, 4,6 milioni per la cultura, 4 milioni per la risoluzione dei conflitti, 3,9 milioni per il decentramento e lo sviluppo rurale, 2 milioni per l’ambiente e il clima, 1,2 milioni di euro per la riforma della pubblica amministrazione e 1 milione di euro per il sistema giudiziario.
Tra i principali beneficiari dei finanziamenti UE tra agenzie statali e ministeri dal 2019 al 2024 figurano il Ministero dello sviluppo regionale e delle infrastrutture e autogoverno locale con 111,55 milioni di euro, il Ministero delle finanze con 101,40 milioni, il Ministero della difesa con 62,75 milioni, il Ministero dell'ambiente e dell'agricoltura con 57 milioni, il Ministero dell’economia e dello sviluppo sostenibile con 5 milioni, il Ministero del lavoro, della salute e della protezione sociale con 25,07 milioni, la Commissione governativa per la migrazione con 19 milioni, il Ministero dell’istruzione, della scienza e della gioventù con 12,85 milioni, il Ministero dell'interno con 10,5 milioni, l’Amministrazione statale con 4 milioni e il Parlamento della Georgia con 10,5 milioni.
La trasparenza quindi c’è sempre stata e se i conti non tornano è a Tbilisi, non a Bruxelles.
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