Ho conosciuto Jovan a Nembro (Bg) in Italia in un evento organizzato dagli amici bergamaschi che avevano lavorato come volontari durante e dopo il conflitto. Era accompagnato da due ragazze della sua Associazione e dall’amico giornalista Gigi Riva. Avevo iniziato già da un anno a stendere progetti per Comunità a Tuzla. Mi invitò quindi a Sarajevo dove mi fermai per un mese. Ohh come amava parlare francese! e raccontare barzellette. Amava il Teatro e la cultura e proprio nel Teatro di Sarajevo abbiamo condiviso molto del nostro sentire. Amava i bambini, amava le donne, la loro capacità di ricostruire un futuro. L’importanza dell’istruzione è stata spesso il soggetto delle nostre chiacchierate. Mi sono subito affezionata a questo uomo straordinario che assomigliava tanto a mio padre che avevo perso da poco. Non sono riuscita a tornare a Sarajevo per un ultimo saluto, la pandemia non lo ha permesso ma lui rimane un incontro speciale e meraviglioso della mia vita. Indimenticabile Jovo HVALA.
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