Tre giornate di iniziative durante le quali è stato presentato nella capitale bosniaca il nostro appello "L'Europa oltre i confini". Ospite di Osservatorio e delle autorità bosniache anche il presidente della Commissione europea Romano Prodi che ha giudicato "straordinaria" l'iniziativa. Osservatorio prosegue con le attività per dibattere di Balcani ed integrazione europea
A Sarajevo dal 4 al 6 aprile 2002, l'Osservatorio sui Balcani, l'ICS e molti altri sono andati per ricordare i dieci anni dall'inizio della guerra.
Per presentare, assieme ai sindaci di Sarajevo e Venezia Muhidin Hamamdzic e Paolo Costa, l'Appello "L'Europa oltre i confini" a favore di un'integrazione rapida, certa e sostenibile dei Balcani nell'Unione Europea.
E per rilanciare l'idea di un'altra Europa, dal basso, fatta di relazioni forti tra il mondo associativo, i gruppi, le società civili dei Paesi di tutt'Europa.
Invitato dall'Osservatorio, vi era anche Romano Prodi, Presidente della Commissione europea, nonostante la grave crisi mediorientale rischiasse di bloccarlo a Bruxelles. Ed ha lanciato in modo forte il suo messaggio: l'unica prospettiva di futuro per i Balcani sta nell'Europa, ed ora è venuto il tempo di definire la via e le tappe per un serio percorso di avvicinamento.
Ma l'incontro di sabato 6 aprile con Prodi non è stato che il culmine di quattro giorni di forte mobilitazione dal basso, a dieci anni dall'inizio della guerra a Sarajevo e in Bosnia Erzegovina. Quattro giorni per ricordare, per rivivere le emozioni e i drammi del passato ma con lo sguardo ben fisso sul futuro possibile di queste terre, e dunque sull'Europa.
Giorni che hanno saputo guardare oltre gli stessi Balcani, per ricollegarsi anche ad altri conflitti, primo fra tutti quello attualissimo del Medio Oriente. Così dalla sede dell'incontro su "L'Europa dal basso" c'è stato un collegamento telefonico direttamente con Gerusalemme. Da lì ha lanciato il suo caldo messaggio Raffaella Bolini dell'ARCI, per molti anni impegnata lei stessa nei territori della ex Jugoslavia.
Sono stati giorni di intenso lavoro, con una conferenza seguita da oltre 400 persone giunte in buona parte dall'Italia ma anche con presenze da tutti i Balcani. Il documento finale dell'incontro vuole essere una proposta concreta per un network euro-balcanico di associazioni e gruppi di società civile, che abbiano degli impegni e un'agenda di lavoro comuni.
Senza dubbio però il momento politico di maggior peso resta la consegna a Romano Prodi dell'Appello "L'Europa oltre i confini", avvenuta nell'Anfiteatro del Parlamento Federale bosniaco alla presenza di numerosi parlamentari e rappresentanti degli Enti locali italiani e balcanici.
Nel nostro intervento come Osservatorio sui Balcani abbiamo ricordato tra l'altro che "L'Europa senza Sarajevo, come senza Belgrado, senza Tirana o senza Zagabria, è un'Europa dimezzata". Ci auguriamo che il grande sforzo fatto per organizzare i quattro giorni di iniziative - che comprendevano anche le visite precedenti a Banja Luka, Mostar e Tuzla, il Concerto della Filarmonica di Sarajevo assieme all'Orchestra Haydn di Trento e Bolzano, la maratonina Vivicittà con 1.500 partecipanti etc... - siano serviti a dare un contributo in questa direzione.
I giorni di Sarajevo non hanno fatto che indicare l'inizio di un percorso. Ci si è dati infatti appuntamento tra un anno, dopo che a dicembre dovrebbe essere ratificato l'allargamento dell'Unione Europea a 15 nuovi stati membri, per valutare quale cammino politico reale avrà compiuto questa idea.
Per un'Europa che sappia andare realmente "oltre i confini".
Sono numerosi i materiali sugli eventi di Sarajevo pubblicati sul nostro portale. Per facilitarne la consultazione li abbiamo suddivisi nelle seguenti aree tematiche:
Presentazione dell'Appello "L'Europa oltre i confini"
Conferenza sull'Europa dal basso
Le altre manifestazioni
I commenti ed i reportage sulle giornate di Sarajevo
I documenti più rilevanti
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