I premier di Serbia, Bulgaria, Romania e Grecia hanno annunciato di voler ospitare i mondiali di calcio del 2030. Per riuscire nell'impresa, dovranno però superare una concorrenza agguerrita. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [5 novembre 2018]
Serbia, Bulgaria, Romania e Grecia uniscono le forze per portare, per la prima volta, i campionati del mondo di calcio nei Balcani nell'edizione prevista per il 2030. L'annuncio è stato fatto al termine dell'incontro a quattro svoltosi venerdì scorso nella città portuale bulgara di Varna, sul Mar Nero.
L'idea, presentata del premier greco Alexis Tsipras, è stata accolta con entusiasmo dagli altri partecipanti. Non solo, i quattro paesi stanno valutando di candidarsi insieme anche per i campionati europei, previsti per il 2028.
La sfida è impegnativa, ma le speranze di portare nel sud-est Europa le principali manifestazioni sportive a livello europeo e planetario non mancano. “Gli ostacoli sono evidenti”, ha dichiarato alla stampa il premier serbo Aleksandar Vucic. “Al tempo stesso, però, si tratta di uno stimolo incredibile per rinnovare i nostri stadi e le nostre infrastrutture sportive”.
Il suo omologo bulgaro, Boyko Borisov, si è detto moderatamente ottimista. “Quest'anno la Bulgaria ha ospitato con successo, insieme all'Italia, i mondiali di pallavolo. Una collaborazione a quattro potrebbe spuntarla per i mondiali del 2030”.
La principale concorrenza arriverà dalla candidatura congiunta di Argentina, Uruguay e Paraguay, e in seconda battuta da quella di Marocco, Algeria e Tunisia. Anche l'Inghilterra sta valutando di partecipare alla corsa ai mondiali, insieme a Irlanda, Scozia e Galles.
La decisione della FIFA non arriverà comunque prima del 2022: fino ad allora, nulla vieta di sognare i primi mondiali “balcanici”.
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