Dopo anni di attesa, è arrivata oggi la decisione dell'Ue di aprire i negoziati di adesione per Macedonia del Nord ed Albania. Soddisfatte Skopje e Tirana, ma il percorso verso la piena membership resta lungo e pieno di incognite. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [24 marzo 2020]
“E' un messaggio forte e chiaro a tutti i Balcani occidentali: il vostro posto è nell'Unione europea”. Olivér Várhelyi Commissario UE all'Allargamento ha così annunciato su Twitter l'attesa apertura dei negoziati di adesione per Macedonia del Nord ed Albania.
La decisione dei ministri degli Esteri dell'UE mette fine ad un percorso lungo e travagliato: l'Albania è candidata alla membership europea dal 2014, mentre la Macedonia del nord ha dovuto aspettare addirittura 15 anni per aprire il processo negoziale.
“La nostra decisione e caparbietà alla fine hanno prevalso!”, ha dichiarato il ministro degli Esteri macedone Nikola Dimitrov, senza nascondere la propria soddisfazione. Per ottenere questo risultato, il paese ha dovuto superare una decennale disputa con la vicina Grecia, sfociata nella dolorosa decisione di cambiare il nome da “Macedonia” a “Macedonia del Nord”.
Anche l'Albania, dal canto suo, ha dovuto intraprendere una complessa riforma del sistema giudiziario per poter aprire gli agognati negoziati di adesione.
Nonostante gli sforzi, però, i due paesi si erano visti sbarrare la porta più volte, l'ultima nell'ottobre scorso dal veto del presidente francese Emmanuel Macron: un veto che in Macedonia del Nord ha provocato la caduta del governo e nuove elezioni anticipate, previste per aprile e ora rimandate a causa del coronavirus.
A far cambiare idea alla Francia e agli altri paesi UE scettici sui nuovi allargamenti, la recente introduzione di nuovi e più stringenti meccanismi , che garantiscono agli stati membri la possibilità di bloccare il processo di adesione in caso di inadempienze dei paesi candidati.
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