Bandiera bulgara - © NaughtyNut/Shutterstock

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Senza fine la crisi politica in Bulgaria, dopo che “C'è un popolo così”, il movimento anti-sistema uscito vincitore dalle ultime consultazioni, ha rinunciato a proporre un governo: alla porta le terze elezioni anticipate nel giro di pochi mesi. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [15 agosto 2021]

Senza via d'uscita: la crisi politica in Bulgaria non trova sbocchi nonostante due elezioni anticipate ravvicinate nel 2021, e sembra destinata ad affrontare un incerta terza consultazione politica entro l'autunno.

Dopo essere uscito vincitore dalle urne lo scorso 11 luglio col 24% dei voti, il movimento anti-sistema “C'è un popolo così”, guidato dal popolare showman e cantante Slavi Trifonov, non è riuscito a costruire intorno a sé l'alleanza politica necessaria a creare un governo.

Attraverso mosse avventate e nomine poco trasparenti, il movimento ha scavato una distanza sempre maggiore tra sé e i suoi potenziali alleati, i cosiddetti “partiti della protesta”, che nel 2020 hanno dato vita a prolungate manifestazioni di piazza contro l'ex premier di centro-destra Boyko Borisov, dominatore della scena politica per oltre un decennio, ed accusato di corruzione e nepotismo.

Dopo le elezioni “C'è un popolo così” ha proposto ben due squadre di governo, ma molti dei nomi fatti dal movimento, spesso sconosciuti o quasi al grande pubblico, hanno avuto un effetto divisivo e provocato polemiche arroventate tra i potenziali alleati. Alla fine, nei giorni scorsi lo stesso Trifonov ha deciso di fare un passo indietro, ritirando la propria proposta d'esecutivo dopo aver accusato di “tradimento” i “partiti della protesta”.

Una mossa che, a meno di sorprese dell'ultim'ora, significa tornare alle urne entro l'autunno, forse in contemporanea con le previste elezioni presidenziali. Uno scenario pieno d'incertezza, visto che l'elettorato bulgaro, che aveva dato un chiaro segnale di voglia di cambiamento, sembra ora stanco e disilluso.

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