Si apre oggi la campagna per le elezioni anticipate in Kosovo, previste per il prossimo 8 giugno. Economia ed occupazione i temi al centro delle promesse generosamente offerte agli elettori da tutti i partiti Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria (28 maggio 2014)
E' una campagna elettorale lampo - appena dieci giorni - quella aperta in Kosovo per le consultazioni anticipate del prossimo 8 giugno. Forse proprio per supplire al poco tempo a disposizione, i partiti in lizza hanno deciso di colpire gli elettori con promesse pirotecniche. Vista povertà diffusa e disoccupazione oltre il 35%, non sorprende che le parole d'ordine ruotino intorno a sviluppo economico e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
E' il Partito democratico del premier uscente Hashim Thaçi, al governo negli ultimi sei anni, ad aver aperto le danze. Creazione di un Fondo per lo sviluppo economico, realizzazione di una nuova autostrada ed aumento degli stipendi nel settore pubblico del 25% l'anno. Questi i punti cardine del programma presentato.“Creeremo 200mila posti di lavoro”, ha poi dichiarato con ottimismoThaçi.
I critici, però, la ritengono una sparata pre-elettorale, sottolineando che per raggiungere l'obiettivo sarebbe necessaria una crescita economica stellare, intorno al 20% l'anno per il prossimo quadriennio. La principale forza d'opposizione, la Lega democratica del Kosovo, non è stata da meno. Il partito ha promesso nuovi investimenti soprattutto nell'agricoltura, con gli attuali sussidi addirittura triplicati.
E mentre fioccano le promesse, l'attenzione degli analisti si concentra sulla “Lista serba”, ufficialmente appoggiata da Belgrado. Forte dei seggi riservati alle minoranze, in caso di voto compatto il partito diventerà una delle prime forze nel parlamento kosovaro, condizionando con tutta probabilità la creazione del prossimo governo. Uno scenario visto in Kosovo come un'opportunità di normalizzazione, ma anche come un rischio che Belgrado possa ottenere una leva decisiva sulle decisioni prese a Pristina.
Vai al sito di Radio Capodistria