Nuove polemiche in Macedonia sul mega-progetto urbanistico "Skopje 2014". A scaldare gli animi, l'installazione di un monumento all'imperatore serbo Dušan. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [12 dicembre 2013]
Dopo le polemiche sul valore artistico e costi vertiginosi, il progetto “Skopje 2014” - centinaia di statue e palazzi che stanno letteralmente cambiando la faccia della capitale macedone - risveglia ora anche tensioni inter-etniche.
A scatenare lo scontro, una statua di bronzo dedicata allo zar serbo Dušan, incoronato proprio a Skopje nel lontano 1346 e installata sul nuovo “ponte delle civiltà” nel centro di Skopje. Statua presto presa a martellate da un gruppo di attivisti del partito albanese Unione democratica per l'Integrazione: partner di governo dello stesso esecutivo che tanto ha voluto “Skopje 2014”. La colpa dello zar: essere stato, quasi sette secoli fa un “nemico” del popolo albanese.
Scatenata la polemica, nessuna forza politica si è presa la responsabilità di aver voluto la statua. Si è anzi scoperto che mancano documenti ed autorizzazioni relative non solo alla statua di Dušan, ma a buona parte dei monumenti sistemati sul ponte. E' stata quindi creata in fretta e furia un'apposita commissione d'inchiesta. Obiettivo: fare piena chiarezza sulla spinosa questione.
Fino ad oggi le statue di Skopje avevano creato problemi soprattutto coi paesi vicini. La Grecia, in rotta di collisione con la Macedonia sulla questione del nome, ritenuto patrimonio esclusivo greco, non ha mai nascosto il proprio fastidio per l'enorme monumento innalzato ad Alessandro Magno. Ma anche la Bulgaria ha accusato più volte la Macedonia di “furto di storia”.
Ora però, la statuo-mania ispirata dal premier Nikola Gruevski, rischia di riflettersi negativamente anche sui delicati rapporti tra le varie componenti della popolazione macedone.