La Serbia è chiamata oggi a scegliere un nuovo presidente: favorito della vigilia è l'attuale premier e leader del Partito progressista serbo Aleksandar Vučić, che spera di trionfare già oggi al primo turno. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [2 aprile 2017]
Sembra avere già un nome il vincitore le elezioni presidenziali di oggi in Serbia: quello dell'attuale premier Aleksandar Vučić. L'ultimo sondaggio pubblicato dà a Vučić – sostenuto sia dall'establishment europeo che dal presidente russo Vladimir Putin - più del 56% dei voti, risultato che significherebbe vittoria a man bassa già al primo turno.
Ed è proprio questo l'obiettivo dell'attuale premier, che spera di ribadire il suo dominio sulla scena politica serba, e di assicurarsi le basi per controllare partito, parlamento e governo anche dalla carica presidenziale che, almeno sulla carta, in Serbia è di mero carattere rappresentativo e di controllo.
Per assicurarsi il trionfo, Vučić non si è certo risparmiato: la pubblicazione del suo manifesto elettorale sulla prima pagina di tutti o quasi i quotidiani serbi nell'ultimo giorno di campagna elettorale ha fatto alzare non poche sopracciglia, riproponendo tutti i dubbi sull'attuale stato della democrazia a Belgrado e dintorni.
Lontanissimi invece gli altri candidati, che insieme a Vučić si contendono il voto dei 6milioni e 700mila elettori con diritto di voto, di cui poco più di 100mila in Kosovo.
Al secondo posto è data la sorpresa Luka Maksimović, giovane ed eccentrico candidato che ha fatto parlare di sé con gli strumenti della satira anti-politica, facendosi chiamare Ljubiša Preletačević Beli , “nome d'arte” che prende in giro i politici pronti a cambiare casacca politica in nome del potere. Seguono l'ex ministro degli Esteri Vuk Jeremić, l'ex ombudsman Saša Janković e il leader ultra-nazionalista Vojislav Šešelj.
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