Col 52% delle preferenze, il premier turco Recep Tayyp Erdoğan ha trionfato nelle elezioni presidenziali di ieri, le prime con voto diretto. Erdoğan ha già annunciato di voler allargare i poteri presidenziali, per restare al centro della vita politica turca. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [11 agosto 2014]
Era una vittoria ampiamente annunciata, ed è puntualmente arrivata. A scrutinio quasi ultimato, il premier e leader islamico moderato Recep Tayyp Erdoğan è il trionfatore delle elezioni presidenziali turche.
Per la prima volta, la Turchia eleggeva direttamente il proprio capo dello stato, e avendo superato la soglia del 50%, Erdoğan ha conquistato la carica già al primo turno. Un vero e proprio trionfo: il principale avversario, Ekmeleddin İhsanoğlu, supportato dall'opposizione laica e nazionalista, si è fermato al 38% dei voti.
I cittadini turchi hanno premiato la volitiva leadership di Erdoğan, capace in un decennio di dare voce all'elettorato conservatore, mentre l'economia turca conosceva una crescita senza precedenti. “Sarò il presidente di tutti, un presidente che lavora per la bandiera, per il paese, per il popolo”, ha dichiarato Erdoğan - ad una folla esultante ad Ankara - a risultati acquisiti.
Per l'opposizione, la vittoria del premier rappresenta invece una nuova minaccia autoritaria. Erdoğan, negli ultimi anni sempre meno tollerante verso le voci del dissenso interno, ha già annunciato di voler ampliare i poteri presidenziali, oggi sostanzialmente cerimoniali.
La vittoria di Erdoğan, che entrerà in carica il prossimo 28 agosto, apre un periodo di cambiamenti nella politica turca. Per la prima volta dal 2003, la maggioranza conservatrice dovrà esprimere un nuovo premier, probabilmente un fedelissimo del presidente, anche se i giochi sembrano ancora aperti. Dalla capacità di Erdoğan di controllare il proprio successore, dipende in buona parte il successo del suo progetto presidenzialista.
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