Mentre in Serbia parte oggi un'esercitazione militare in grande stile insieme a soldati russi, in Montenegro si addestrano da alcuni giorni truppe Nato. Francesco Martino (OBC-Transeuropa) per il GR di Radio Capodistria [3 novembre 2016]
E' un confronto a distanza ravvicinata tra Russia ed Alleanza atlantica quello che va in scena in questi giorni nei Balcani. Mentre in Serbia parte oggi l'esercitazione “Fratellanza slava” che vede in campo truppe russe, bielorusse e serbe, dal 31 ottobre nel vicino Montenegro si addestrano militari dei paesi Nato.
Annunciata in grande stile da Mosca e Belgrado, l'esercitazione congiunta “Slovensko bratstvo” -“Fratellanza slava”, appunto - durerà fino al 14 novembre, con la partecipazione di 450 militari serbi e di 267 tra soldati russi e bielorussi, arrivati ieri nell'aeroporto di Batajnica.
Lo scopo dichiarato dell'esercitazione , che coinvolge due aeroporti ed alcuni poligoni di tiro - è aumentare le capacità operative congiunte, sia militari che antiterroristiche, con lanci di paracadutisti, marce, test sull'utilizzo di droni e su evacuazioni mediche e disinnesco di ordigni.
Forse meno spettacolare, ma altrettanto significativa, è l'operazione di addestramento Nato in Montenegro, che dopo il divorzio dalla Serbia ha puntato tutto sull'ingresso nell'Alleanza atlantica, obiettivo che dovrebbe essere centrato definitivamente entro pochi mesi. I circa 700 militari impegnati a Podgorica e dintorni effettueranno infatti soprattutto test su come reagire in caso di disastri naturali e chimici.
La presenza contemporanea di soldati russi e dell'Alleanza atlantica nella regione, in un clima di crescente tensione tra la Russia e la Nato a causa dei conflitti aperti in Ucraina e Siria, difficilmente è frutto del caso, ma è piuttosto un'ulteriore conferma che i Balcani sono, nel cuore dell'Europa, una possibile area di frizione tra Mosca e l'Occidente.
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