Inizia la stagione dei grandi festival di cinema europei. A Locarno, Sarajevo e Venezia il cinema del sudest Europa si presenta con una rappresentanza non folta, ma agguerrita. Interessanti anche numerosi titoli italiani che esplorano in modo non episodico questa regione

05/08/2008 -  Nicola Falcinella

L'estate del cinema entra nel vivo delle maggiori rassegne europee. Prima Locarno (6-16 agosto), poi Sarajevo (15-23), infine Venezia (27 agosto - 6 settembre). Esclusa la capitale bosniaca, dove gioca in casa e che necessiterà una presentazione approfondita, il cinema del sudest Europa si presenta con una agguerrita, ma non folta rappresentanza.

Sugli scudi la Turchia e l'ormai solita Romania, con significative presenze di Slovenia e Bosnia. Soprattutto spiccano i film italiani che investigano in maniera non episodica quest'area geografica. Cominciando da "Mar Nero" dell'esordiente Federico Bondi che sarà nel concorso internazionale di Locarno insieme all'altra opera prima "Sonbahar - Autunno" del turco Ozcan Alper. La coproduzione italo-rumena, girata tra Firenze e il delta del Danubio racconta il rapporto tra un'anziana (Ilaria Occhini) e la sua badante (Dorotheea Petre): il cast è completato da Maia Morgenstern, Corso Salani e Vlad Ivanov.

Avrà la prestigiosa vetrina della Piazza Grande, il più capiente cinema all'aperto del continente, il cortometraggio "Vem - Lo so" dello sloveno Jan Cvitkovic con Niko Novak, Medeja Novak e Miha Gulic. Sempre in piazza passerà "Intercampus" di Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores e Fabio Scamoni sul progetto di calcio per i bambini delle periferie del mondo e girato in Bosnia e Romania, oltre che Brasile, Camerun, Cina, Colombia e Iran. Tre i film da segnalare nel concorso Pardi di domani riservato ai cortometraggi: i rumeni "Ciobanul zburator - Il pastore volante" di Catalin Musat e "Fata galbena care rade - The Yellow Smiley Face" di Constantin Popescu e lo sloveno "Vuncko - Wolfy" di Matevz Luzar. Nella sezione "corti d'autore" sarà presentato il documentario breve "Balastiera #186" della romena Adina Pintilie, mentre evento speciale "Prix de l'age d'or" sarà lo jugoslavo "WR - Mysterije organisma" (1971) di Dusan Makavejev, una delle perle dell'onda nera.

Nella sezione "Ici&Ailleurs" sarà presentato il documentario di tre ore "Rata nece biti - Non ci sarà la guerra" di Daniele Gaglianone. Uno dei maggiori registi italiani di oggi ("I nostri anni", "Nemmeno il destino"), ha girato dall'ottobre scorso a marzo in Bosnia, tra Srebrenica, "dove il tempo sembra essersi fermato ai giorni del massacro", al fiume Drina, da Tuzla dove si ricompongono i resti delle fosse comuni e si cerca di attribuire loro un nome fino a Sarajevo. Nello stesso contesto figura il documentario del film-maker e scrittore Mario Balsamo, "Sognavo le nuvole colorate", incentrato su una storia di immigrazione e di amicizia. Al centro c'è il legame tra un regista teatrale leccese e un giovane albanese arrivato in Italia senza genitori, a bordo di un gommone, in un "viaggio della speranza" quando aveva 9 anni.

Alla Mostra di Venezia ci sarà, dopo diversi anni, un film turco in concorso, "Sut" di Semih Kaplanoglu (già autore lo scorso anno dell'apprezzato "Yumurta - Uovo"). Nella sezione "Orizzonti" due italiani che guardano a est. "Pa-ra-da" di Marco Pontecorvo, apprezzato direttore della fotografia e figlio di Gillo, ha ripercorso vita ed esperienze del clown di strada franco-algerino Miloud Oukili, che alla fine della dittatura di Ceausescu si è avvicinato ai "bambini dei tombini" rumeni per portar loro conforto."Ho trovato questa storia per caso mel 2001, leggendo un quotidiano e vedendo un telegiornale. Oukili con i ragazzi di Pa-ra-da facevano uno spettacolo in Italia - spiega Pontecorvo - Questi ragazzi "abitanti dei canali", i "boskettari", le loro vicende e il rapporto con Miloud mi sono sembrati elementi su cui indagare per capire di più quello che ci circonda. La loro storia è piena di umanità, drammatica e allo stesso tempo fiabesca". Il film sarà nelle sale italiane il 19 settembre. Il documentario "Verso est" di Laura Angiulli è stato invece girato in Bosnia e ha tra gli interventi quello di Predrag Matvejevic.

Due pure i film selezionati sia nelle "Giornate degli autori" sia nella "Settimana della critica". Le Giornate hanno selezionato "Pescuit sportive - Hooked" debutto del romeno Adrian Sitaru e "Pokrajina st. 2 - Landscape no. 2" opera seconda dello sloveno Vinko Moderndorfer. Sitaru, Pardo d'oro a Locarno 2007 per il corto "Valuri - Onde", presenta una commedia filosofica dell'assurdo con soli tre personaggi: una coppia d'amanti in crisi e una prostituta che si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. Lo scrittore e regista sloveno (già alle "Giornate" nel 2004 con "Predmestje - Suburbs") ha adattato per lo schermo il suo romanzo (in italiano "Luogo numero 2. Storia di un assassinio", edizioni Mesogea) che dalla Seconda guerra mondiale a oggi esamina passato ("un passato che non passa") e presente fra thriller, documenti d'archivio, scene erotiche e horror.

Nella "Settimana della critica" ci sono, come da regolamento, le opere prime "Čuvari noći - Guardiani di notte" di Namik Kabil e "İki Çizgi - Due linee" di Selim Evci. Il primo, bosniaco, già conosciuto come autore di documentari e come sceneggiatore del film di Pjer Zalica "Kod amidže Idriza", racconta di due guardiani notturni di un negozio di mobili a Sarajevo. Il debuttante turco mostra una coppia - lui fotografo, lei attrice - all'insegna dell'incomunicabilità e della mancanza di entusiasmo. Un viaggio in auto improvvisato sarà l'occasione per fare emergere i problemi.


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