Inizia la stagione dei grandi festival di cinema europei. A Locarno, Sarajevo e Venezia il cinema del sudest Europa si presenta con una rappresentanza non folta, ma agguerrita. Interessanti anche numerosi titoli italiani che esplorano in modo non episodico questa regione
L'estate del cinema entra nel vivo delle maggiori rassegne europee. Prima Locarno (6-16 agosto), poi Sarajevo (15-23), infine Venezia (27 agosto - 6 settembre). Esclusa la capitale bosniaca, dove gioca in casa e che necessiterà una presentazione approfondita, il cinema del sudest Europa si presenta con una agguerrita, ma non folta rappresentanza.
Sugli scudi la Turchia e l'ormai solita Romania, con significative presenze di Slovenia e Bosnia. Soprattutto spiccano i film italiani che investigano in maniera non episodica quest'area geografica. Cominciando da "Mar Nero" dell'esordiente Federico Bondi che sarà nel concorso internazionale di Locarno insieme all'altra opera prima "Sonbahar - Autunno" del turco Ozcan Alper. La coproduzione italo-rumena, girata tra Firenze e il delta del Danubio racconta il rapporto tra un'anziana (Ilaria Occhini) e la sua badante (Dorotheea Petre): il cast è completato da Maia Morgenstern, Corso Salani e Vlad Ivanov.
Avrà la prestigiosa vetrina della Piazza Grande, il più capiente cinema all'aperto del continente, il cortometraggio "Vem - Lo so" dello sloveno Jan Cvitkovic con Niko Novak, Medeja Novak e Miha Gulic. Sempre in piazza passerà "Intercampus" di Guido Lazzarini, Gabriele Salvatores e Fabio Scamoni sul progetto di calcio per i bambini delle periferie del mondo e girato in Bosnia e Romania, oltre che Brasile, Camerun, Cina, Colombia e Iran. Tre i film da segnalare nel concorso Pardi di domani riservato ai cortometraggi: i rumeni "Ciobanul zburator - Il pastore volante" di Catalin Musat e "Fata galbena care rade - The Yellow Smiley Face" di Constantin Popescu e lo sloveno "Vuncko - Wolfy" di Matevz Luzar. Nella sezione "corti d'autore" sarà presentato il documentario breve "Balastiera #186" della romena Adina Pintilie, mentre evento speciale "Prix de l'age d'or" sarà lo jugoslavo "WR - Mysterije organisma" (1971) di Dusan Makavejev, una delle perle dell'onda nera.
Nella sezione "Ici&Ailleurs" sarà presentato il documentario di tre ore "Rata nece biti - Non ci sarà la guerra" di Daniele Gaglianone. Uno dei maggiori registi italiani di oggi ("I nostri anni", "Nemmeno il destino"), ha girato dall'ottobre scorso a marzo in Bosnia, tra Srebrenica, "dove il tempo sembra essersi fermato ai giorni del massacro", al fiume Drina, da Tuzla dove si ricompongono i resti delle fosse comuni e si cerca di attribuire loro un nome fino a Sarajevo. Nello stesso contesto figura il documentario del film-maker e scrittore Mario Balsamo, "Sognavo le nuvole colorate", incentrato su una storia di immigrazione e di amicizia. Al centro c'è il legame tra un regista teatrale leccese e un giovane albanese arrivato in Italia senza genitori, a bordo di un gommone, in un "viaggio della speranza" quando aveva 9 anni.
Alla Mostra di Venezia ci sarà, dopo diversi anni, un film turco in concorso, "Sut" di Semih Kaplanoglu (già autore lo scorso anno dell'apprezzato "Yumurta - Uovo"). Nella sezione "Orizzonti" due italiani che guardano a est. "Pa-ra-da" di Marco Pontecorvo, apprezzato direttore della fotografia e figlio di Gillo, ha ripercorso vita ed esperienze del clown di strada franco-algerino Miloud Oukili, che alla fine della dittatura di Ceausescu si è avvicinato ai "bambini dei tombini" rumeni per portar loro conforto."Ho trovato questa storia per caso mel 2001, leggendo un quotidiano e vedendo un telegiornale. Oukili con i ragazzi di Pa-ra-da facevano uno spettacolo in Italia - spiega Pontecorvo - Questi ragazzi "abitanti dei canali", i "boskettari", le loro vicende e il rapporto con Miloud mi sono sembrati elementi su cui indagare per capire di più quello che ci circonda. La loro storia è piena di umanità, drammatica e allo stesso tempo fiabesca". Il film sarà nelle sale italiane il 19 settembre. Il documentario "Verso est" di Laura Angiulli è stato invece girato in Bosnia e ha tra gli interventi quello di Predrag Matvejevic.
Due pure i film selezionati sia nelle "Giornate degli autori" sia nella "Settimana della critica". Le Giornate hanno selezionato "Pescuit sportive - Hooked" debutto del romeno Adrian Sitaru e "Pokrajina st. 2 - Landscape no. 2" opera seconda dello sloveno Vinko Moderndorfer. Sitaru, Pardo d'oro a Locarno 2007 per il corto "Valuri - Onde", presenta una commedia filosofica dell'assurdo con soli tre personaggi: una coppia d'amanti in crisi e una prostituta che si trova al momento sbagliato nel posto sbagliato. Lo scrittore e regista sloveno (già alle "Giornate" nel 2004 con "Predmestje - Suburbs") ha adattato per lo schermo il suo romanzo (in italiano "Luogo numero 2. Storia di un assassinio", edizioni Mesogea) che dalla Seconda guerra mondiale a oggi esamina passato ("un passato che non passa") e presente fra thriller, documenti d'archivio, scene erotiche e horror.
Nella "Settimana della critica" ci sono, come da regolamento, le opere prime "Čuvari noći - Guardiani di notte" di Namik Kabil e "İki Çizgi - Due linee" di Selim Evci. Il primo, bosniaco, già conosciuto come autore di documentari e come sceneggiatore del film di Pjer Zalica "Kod amidže Idriza", racconta di due guardiani notturni di un negozio di mobili a Sarajevo. Il debuttante turco mostra una coppia - lui fotografo, lei attrice - all'insegna dell'incomunicabilità e della mancanza di entusiasmo. Un viaggio in auto improvvisato sarà l'occasione per fare emergere i problemi.
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