Decine di giorni di volo libero in deltaplano, nei cieli dei Balcani. Per promuovere una disciplina che non è ancora olimpica e per dare un messaggio di pace nell'ex Jugoslavia. Il decollo avverrà sabato 10 agosto dal famoso monte carnico dello Zoncolan
Il viaggio comincerà sabato 10 agosto 2013 con partenza nei pressi del rifugio Tamai, sul monte Zoncolan (Carnia, Friulia Venezia Giulia) e si svilupperà lungo i Balcani, attraverso otto nazioni, fino al raggiungimento della casa degli Dei, in Grecia.
Il progetto è ambizioso: si tratta infatti della più lunga traversata mai compiuta in deltaplano, velivolo privo di motore simile a un aquilone, che avrà come protagonisti due piloti carnici i quali, con uno staff di supporto, viaggeranno per un periodo di circa 40 giorni tra montagne e pianure, foreste, strade e paesi dei Balcani.
Per spostarsi nel cielo, i due piloti, dopo essere decollati a piedi da un pendio, sfrutteranno le correnti ascensionali portandosi in quota (si possono raggiungere persino i 4000 metri) per poi planare alla ricerca di altre correnti, nell’intento di procedere il più lontano possibile lungo la rotta stabilita.
Suan Selenati (classe '84, di Sutrio) e Manuel Vezzi (classe '81, di Verzegnis) hanno già definito le linee principali del percorso e stanno lavorando ai dettagli organizzativi. Saranno seguiti da un collaboratore che guiderà un mezzo di supporto, trasportando quanto necessario per il bivacco, per la preparazione dei decolli e gli stessi deltaplani tra un atterraggio e il successivo punto di partenza. I ragazzi invece si sposteranno esclusivamente in volo o con le proprie gambe coprendo i 1600 chilometri che separano lo Zoncolan dall’Olimpo, senza l’utilizzo di alcun veicolo a motore.
“Vogliamo dare visibilità a questo sport e puntiamo al riconoscimento di questa disciplina tra gli sport olimpici” ha dichiarato Selenati, da poco rientrato dall’Australia dove, con i 5 compagni della nazionale azzurra, ha vinto il quinto titolo mondiale conquistato dall’Italia ai campionati mondiali di volo libero in deltaplano.
L’intera avventura sarà documentata grazie all’uso di mini-videocamere installate a bordo dei deltaplani. Farà parte dello staff anche una reporter la quale documenterà il viaggio dal punto di vista “terrestre”, fotografando e filmando i paesaggi, le popolazioni locali, gli incontri e le avventure che avranno per protagonista il gruppo durante le giornate in cui non sarà possibile librarsi nel cielo, o semplicemente prima e dopo le ore di volo.
“Sarà un’avventura unica – precisa Vezzi - immagino di decollare da montagne dalle quali nessuno ha mai volato, camminare attraverso villaggi sperduti della Serbia o della Macedonia… sarà un’esperienza molto impegnativa ma mi aspetto di imparare tanto da questo viaggio”.
“Quasi 35 anni fa Uberto Selenati (Piter), Bruno Donaer e Sereno Barbacetto - tutti carnici - hanno sfidato la grandezza del monte Kilimangiaro per effettuare, primi al mondo, un volo dalla sua cima. Hanno avuto il coraggio e l’esperienza per portare a termine una simile impresa, con dei mezzi autocostruiti che erano ben lontani dai parametri di sicurezza impiegati oggi per la costruzione dei nuovi deltaplani, veri e propri velivoli sicuri e performanti, con i quali si possono superare i 100km/h di velocità e con i quali è possibile effettuare voli di centinaia di chilometri. Questi piloti, assieme ad altri amici della Carnia ci hanno insegnato a volare, lasciandoci un bagaglio immenso di esperienza ed entusiasmo. A loro dedichiamo questa impresa, con la speranza di trasmettere ad altri la passione e il rispetto per gli elementi della natura che da loro abbiamo imparato”, ha dichiarato Suan Selenati.
L’impresa sarà seguita in diretta sul web attraverso la tecnologia live tracking che permette di visualizzare in tempo reale la posizione e i movimenti dei piloti sullo scenario tridimensionale di Google Earth. Inoltre saranno inviate quotidianamente immagini fotografiche e filmati sui momenti più significativi della giornata. Ogni sera saranno ci saranno aggiornamenti attraverso il sito internet e i social network predisposti per il progetto.
“Io e Manuel Vezzi oltre al nostro obiettivo di promuovere il volo libero come sport olimpico, vorremo portare anche un messaggio di pace nei paesi della ex Jugoslavia: più paesi, un solo cielo", ha concluso Selenati.
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