Genova (Foto Redbanshee, Flickr)

Genova (Foto Redbanshee, Flickr )

Una ricerca che analizza, attraverso una rilevazione quantitativa e qualitativa, l'esperienza del volontariato genovese nell'area balcanica tra il 1992 e il 2007

23/12/2011 -  Anna Cossetta

La ricerca che qui viene presentata nasce dall’esigenza di comprendere meglio su scala locale il fenomeno del volontariato genovese verso i Balcani, un fenomeno che ha coinvolto fortemente la comunità territoriale a partire dai terribili anni del conflitto che ha insanguinato le diverse nazioni della ex Jugoslavia, ma che, ancora oggi, assicura i suoi effetti nelle iniziative e nel modo di pensare di chi ne è stato partecipe.

“I Balcani non sono lontani”, titolava così un interessante rapporto edito dalla rivista Limes nel 2005. I Balcani sono vicinissimi, fanno parte dell’Europa, del suo immaginario, della sua narrazione, della sua storia. I Balcani sono stati il teatro dell’unica guerra che è avvenuta sul suolo europeo dopo il secondo conflitto mondiale, una vicenda che non poteva non colpirci nel profondo, che non poteva non interpellare le coscienze di tante persone che, spesso in silenzio, hanno voluto non rimanere inermi di fronte a una ferita che non siamo ancora stati capaci di elaborare completamente.

I volontari della provincia di Genova hanno dimostrato, ancora una volta, che il grido di dolore lanciato al mondo dai Balcani andava colto, e non si sono tirati indietro: si sono adoperati per mettere a disposizione le loro competenze, le loro capacità, per portare aiuto in un modo del tutto solidale. Un dono grande, che ha riportato una rinnovata cultura della solidarietà, sia a livello locale che internazionale.

La ricerca ha inteso capire chi sono questi volontari, da quali motivazioni sono stati spinti, che tipo di esperienza hanno fatto, quanto è stata importante per la propria vita, e soprattutto comprendere quale è il patrimonio rimasto, quali sono le loro aspettative e le intenzioni per il futuro.

Per effettuare tale analisi sono state contattate tutte le organizzazioni di volontariato della provincia di Genova grazie al database fornito dal CELIVO, ma di certo rintracciare le attività svolte nei Balcani dal 1992 ad oggi non è stato facile. Un lavoro lunghissimo e complesso di ricostruzione, di pezzetti di carta che non sempre combaciavano, di archivi inesistenti e altri lasciati da qualche parte, nelle cantine.

E dire che a sentire parlare quei volontari, quelle associazioni, l’energia dedicata ai quei progetti era al massimo: le attività fervevano e hanno dato lo slancio per iniziarne delle nuove, nella provincia di Genova come in altri Paesi del mondo.

Un lavoro minuzioso che ha portato a conoscere tante realtà piccolissime, e varie iniziative che permangono e rendono vivo un tessuto sociale come quello della nostra realtà provinciale che rimane ricco e denso di sfumature, di impegno per gli altri in un tempo come questo, segnato a fuoco dal soggettivismo e dall’individualità (cfr. Ambrosini, 2005).


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