Una tesi di laurea in cui viene analizzata la struttura del tribunale speciale per i crimini dell'Uçk, mettendone in luce potenzialità e criticità
“Con gesti misurati (i rapsodi), trassero fuori i loro strumenti e in tono straziante si misero a cantare. Uno di loro disse: Una nuvola scura avviluppa la terra, la nostra gran dama è morta... Serbi, all’armi, l’albanese ci toglie il Kosovo... e l’altro, di seguito: Quale nube oscura si abbatte su di noi, la gran dama è morta... Albanesi, all’armi, lo slavo ci ruba il Kosovo!
Furono ascoltati, e tutti, pur non capendo nulla delle loro parole, li seguivano con attenzione, lo sguardo assorto, pieno di malinconia e d’incomprensione.”
Ismail Kadarè, Tre canti funebri per il Kosovo, Longanesi &Co, Milano 1997, pag.99
Le Kosovo Specialist Chambers (SC) sono un tribunale misto istituito nell’agosto 2015 ed operativo dal 2016; hanno il mandato di perseguire i crimini internazionali commessi dall’Esercito di Liberazione del Kosovo, Uçk, tra il gennaio 1998 ed il dicembre 2000. La scelta di disporre un nuovo tribunale è consequenziale alla denuncia fatta nel 2011 presso l’assemblea del Consiglio d’Europa: i crimini commessi dall’Uçk erano rimasti in gran parte impuniti e tra tutte le fattispecie emerge quella, gravissima, di traffico illegale di organi.
L’iter dell’elaborato comincia affrontando la storia del Kosovo dalla morte di Tito nel 1980 fino alla dichiarazione di Indipendenza nel 2008, illustrando il conflitto tra serbi e albanesi ancora prima della guerra del 1998-1999 e analizzando brevemente il periodo di ricostruzione post bellica attraverso la missione Unmik.
Una volta inquadrata la storia, nel secondo capitolo si analizza il primo tentativo di inquisire e processare i membri dell’Uçk ossia quello dell’International Criminal Tribunal of Former Yugoslavia (ICTY). L’assoluzione di alcuni esponenti dell’Uçk da parte del tribunale speciale è avvenuta in parte per la compromissione delle indagini da parte degli stessi ex membri dell’Esercito di Liberazione. Durante le investigazioni dell’ICTY emergono prove riguardo il traffico illegale di organi da parte dell’Esercito di Liberazione del Kosovo, queste però non avranno la possibilità di proseguire per una mancanza di risorse e anche perché la procuratrice che ne aveva richiesto l’inizio, Carla Del Ponte, conclude nel 2007 il suo mandato. È necessario considerare il periodo in cui il Tribunale per la ex Jugoslavia ha operato in Kosovo: tra il 2002 ed il 2012, anni in cui la provincia autonoma veniva aiutata dalla comunità internazionale per raggiungere l’indipendenza. La necessità di concludere questo processo ha probabilmente distolto la comunità internazionale dalla persecuzione degli ex membri dell’Uçk.
Il capitolo terzo è il nucleo della ricerca perché riguarda l’istituzione delle Kosovo Specialist Chambers e dello Specialist Prosecutor’s Office. Il Kosovo emenda la sua costituzione ed introduce la legittimazione di un tribunale avente il mandato di processare i crimini commessi sul suo territorio. Le SC sono un tribunale misto, legittimato dallo stato kosovaro ma con giudici internazionali e sede all’Aja. Viene analizzata la struttura del tribunale e vengono messe in luce le sue potenzialità e criticità. Il profilo processuale è invece competenza del quarto capitolo, il quale esamina la procedura utilizzata dalle camere e dal procuratore. Successivamente vengono riportati alcuni casi già elaborati dalle SC o ancora in corso, tra cui quello di Hashim Thaçi, il Presidente del Kosovo che ha presentato le dimissioni successivamente all’accusa depositata dinnanzi alle Camere.
Per concludere si svolge una riflessione riguardo la giustizia di transizione in Kosovo. Qual è il significato di giustizia di transizione? Che esperienze hanno avuto gli altri stati? Tutto questo è funzionale per chiedersi che tipo di transizione stia vivendo il Kosovo e se l’operato delle Specialist Chambers porterà ai risultati sperati. La ricostruzione di uno stato in fase di transizione dipende solo dalla persecuzione penale dei criminali di guerra? La domanda che ci si pone è se non sia necessario affiancare al processo penale anche altri strumenti portati avanti dagli studiosi della giustizia di transizione e utilizzati da alcuni stati, come le Commissioni per la verità.
Con il presente elaborato si aspira a fornire una conoscenza del tribunale misto, per poi poter svolgere una critica sulla sua utilità in termini di risoluzione delle tensioni e dei problemi in Kosovo.
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!