Potenziare il coordinamento tra il Meccanismo europeo di protezione civile e i corpi nazionali è una delle priorità del semestre di Presidenza italiana dell'Ue. Lo ha dichiarato il viceministro degli Esteri, Pistelli, durante il 33esimo incontro delle protezioni civili dei 28 paesi Ue, di Liechtenstein, Islanda, Norvegia, Turchia e paesi dei Balcani occidentali
Fonte: Ministero Affari Esteri - Commissione europea - Ministero degli Interni del Montenegro
''Come Unione Europea abbiamo il dovere morale e politico di agire cercando di essere tempestivi ed efficaci in caso di disastri e mettendo in piedi meccanismi preventivi che mitighino gli effetti delle catastrofi". Così il viceministro degli Esteri, Lapo Pistelli, ha aperto il 33esimo Meeting dei direttori generali delle Protezioni civili dell'Unione Europea che si è tenuto presso la Farnesina il 29 e 30 settembre scorsi.
La difficile situazione internazionale e i cambiamenti climatici, ha infatti sostenuto Pistelli, rendono ormai sempre più necessario un intervento coordinato da parte dei Paesi dell'Ue. Oltre ai vertici dei sistemi di protezione civile dei 28 Stati membri dell’Unione Europea, di Islanda, Liechtenstein e Norvegia, partecipano al meeting anche i paesi candidati o potenzialmente candidati all’adesione all’Ue (Balcani occidentali e Turchia).
"Il costo di questi disastri è spaventosamente illimitato", ha detto il viceministro sottolineando che dal 2009 i danni provocati sia dai disastri naturali che dalle crisi internazionali ammontano a 500 milioni di dollari, con un costo umano di 110 mila vittime e 650 milioni di persone comunque toccate dai disastri naturali. "L'aumento della frequenza dei disastri - ha aggiunto il capo della Protezione civile italiana, Franco Gabrielli - i cambiamenti climatici, l'emergere di situazioni che portano sempre più a migrazioni di massa e a fenomeni di terrorismo, fanno sì che i meccanismi di risposta dell'Ue debbano essere più efficienti ed efficaci. E' necessario migliorare sia la capacità di risposta immediata sia la prevenzione contro i disastri".
Sia Pistelli che Gabrielli hanno ribadito che la cooperazione a livello di Protezione civile è una delle priorità del semestre italiano di presidenza europea e che entro la fine dell'anno l'Italia porterà delle proposte per migliorare la collaborazione tra i Paesi e il sistema di risposta alle crisi. "Esistono ancora dei punti deboli nella risposta - ha infatti sottolineato Pistelli - dobbiamo migliorare il coordinamento e definire meglio i ruoli sul campo.
In occasione del meeting, il Montenegro ha firmato un memorandum d'intesa per aderire al Meccanismo europeo di protezione civile, diventando così il 32esimo membro. Fino ad oggi, infatti, il Meccanismo facilitava la cooperazione nella risposta a disastri ambientali ed emergenze tra 31 paesi: oltre ai 28 membri anche Islanda, Norvegia e Macedonia.
Il viceministro Pistelli ha così commentato questo accordo: "E' importante, perché manifesta la volontà del Montenegro, cosa per noi già nota, che è più avanti di altri nel desiderio di integrarsi a tutti gli effetti nelle politiche europee. Secondo me può rappresentare una best practice per gli altri paesi del Balcani occidentali. Speriamo infatti che questa firma sia di buon auspicio per tutti i paesi dell'area".
Come riporta il sito del ministero degli Interni del Montenegro, il memorandum è stato siglato dal direttore del Dipartimento per la gestione delle situazioni di emergenza presso il ministero stesso, Mirsad Mulić, e dal direttore generale della DG - ECHO (Humanitarian Aid and Civil Protrction) Claus H. Sørensen. Grazie all'adesione al Meccanismo, la protezione civile del Montenegro potrà partecipare a scambi professionali di settore, a programmi di formazione e progetti pilota, come alla partecipazione attiva ai servizi offerti dall' "Emergency Response Coordination Center –ERCC" e dal "Common Emergency and Information System – CECIS".
Tra le immagini mostrate durante il meeting anche quelle dell'emergenza inondazioni che hanno colpito Bosnia Erzegovina e Serbia nel mese di maggio. "Cooperanti e operatori della Protezione Civile lavorano insieme in situazioni critiche, dalle calamità naturali alle emergenze umanitarie. Questa foto è stata scattata durante un intervento nella valle della Spreča in Bosnia Erzegovina, soggetta a numerosi scenari di rischio, tra cui un elevato pericolo mine e la divisione della popolazione in 19 diverse comunità locali lontane fra loro. In questi e molti altri casi, fare sistema è importante" ha dichiarato Pistelli. "Si fa l'Europa anche così", ha concluso il viceministro agli Esteri, aggiungendo: "Rafforzare la capacità dell'Ue di risposta alle catastrofi è fondamentale perché il nostro fine ultimo è salvare più vite umane possibili".
Tra i temi prioritari in discussione al meeting figura infatti il rafforzamento della cooperazione tra protezione civile e aiuto umanitario – due campi d’azione riuniti già dal 2010 sotto la Direzione Generale ECHO – argomento che rappresenta una delle priorità della Presidenza italiana del Consiglio Ue.