Un anno fa Bosnia Erzegovina e Serbia vennero colpite da disastrose inondazioni. Caritas Italiana ha pubblicato di recente un dossier sulle attività svolte a sostegno delle popolazioni colpite
Fonte: Caritas Italiana
Nel maggio del 2014 la Bosnia Erzegovina e la Serbia sono state investite dalle maggiori alluvioni della propria storia. Un disastro che ha acquisito proporzioni immani, costando la vita ad almeno settanta persone e provocando danni per miliardi di euro.
Ad un anno da quelle alluvioni, Caritas Italiana ha realizzato un dossier dal titolo "L'acqua è passata, i primi ponti sono ricostruiti" per raccontare i percorsi avviati e i risultati raggiunti. In Serbia sono state 1,6 milioni le persone colpite e 32mila quelle evacuate di cui 5mila nei centri di accoglienza temporanei. In Bosnia Erzegovina i cittadini colpiti sono stati un milione e di questi 90mila persone sono state evacuate e 75mila case sono state distrutte a causa di frane e inondazioni.
Le popolazioni stanno infatti cominciando a ritornare alla loro vita, e questo anche grazie al significativo contributo di Caritas Italiana che in collaborazione con la rete delle Caritas locali, di altre organizzazioni non governative e dei fondi messi a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana, dalla rete delle Caritas diocesane italiane e da diversi offerenti (scuole, associazioni, privati) ha potuto intervenire con dei progetti di sostegno alla ricostruzione e alla ripartenza delle attività economiche.
In particolare in questi 12 mesi sono stati finanziati e realizzati 9 progetti in 4 aree di intervento: la riabilitazione delle case, la ripresa delle attività sociali ed economiche, il risanamento igienico-sanitario e il sostegno al volontariato, per un valore totale di 563.200 euro, a supporto di 750 famiglie.
Il Dossier è disponibile al pubblico, scaricabile in formato pdf sul sito di Caritas Italiana. Oltre al Dossier è disponibile, sempre sul sito di Caritas Italiana, una testimonianza audio (mp3) dell’Arcivescovo di Belgrado, S.E. Mons. Stanislav Hocevar che racconta il lavoro portato avanti in quest'anno in Serbia.
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