Sono passati otto anni dall’assassinio della giornalista Anna Politkovskaja. Celebre giornalista e scrittrice russa il cui nome era da solo una scottante critica al Cremlino e alle sue politiche in Cecenia. Oggi, a Milano, la posa di fiori presso il giardino pubblico che porta il suo nome e la proiezione di un documentario al cinema Ariosto
Fonti: AnnaViva, Comune di Milano
“Il mondo teme una proliferazione nucleare incontrollata - io invece temo l'odio. Si sta accumulando sempre di più e in maniera incontrollabile. Il mondo è riuscito almeno a escogitare delle leve per fare fronte ai caporioni di Iraq e Corea del Nord, ma nessuno riuscirà mai a individuare le vie percorse dalla vendetta personale. Il mondo è completamente indifeso di fronte a quest'ultima. Nel nostro paese attualmente è in corso qualcosa di incredibilmente stupido e irresponsabile - centinaia di persone vengono costrette con la forza ad accumulare intere riserve di odio, che renderanno completamente imprevedibile la vita futura degli altri.”
Iniziava così uno degli ultimi articoli scritti da Anna Politkovskaja prima di essere uccisa a colpi di pistola nell'androne di casa a Mosca il 7 ottobre del 2006, dal titolo “L'odio che genera odio” pubblicato su Novaja Gazeta. Quarantotto anni, Anna Politkovskaja era una giornalista come pochi in Russia. Era corrispondente speciale per il giornale Novaya Gazeta ed era divenuta una dei più importanti difensori dei diritti umani nel Paese. Negli ultimi anni, quando i media russi stavano affrontando pressioni sempre più forti, sotto l'amministrazione del presidente Vladimir Putin, era riuscita a restare una voce indipendente. Era divenuta una figura internazionale che spesso parlava all'estero di una guerra, quella in Cecenia, che definiva "terrorismo di stato contro terrorismo di gruppo."
Per tenere viva la memoria di Anna, oggi 7 ottobre 2014, alle 20.45 l’associazione "AnnaViva" organizza al cinema Ariosto di Milano la proiezione del documentario “A bitter taste of freedom” (“Il sapore amaro della libertà”) di Marina Goldovskaya.
Marina Goldovskaya, anche lei giornalista, ricostruisce la storia dell’amica Anna e cerca di capirne i legami con le contraddizioni dell’era post comunista. La pellicola ha anche il pregio di restituire la dimensione umana della cronista che ha dato voce a deboli e indifesi, vittime di guerre e corruzione. “Il mio film – dice Goldovskaya –, vuole essere un ritratto di questa donna speciale che in molti consideravano una ‘iron lady’. Ma lei era esattamente l’opposto: era delicata, gentile e ricca di compassione”.
Prima della proiezione, alle 18.45, presso i Giardini Anna Politkovskaja (Corso Como - Porta Garibaldi), verrà depositata una corona di fiori. Questi giardini pubblici portano il nome di Anna dal giugno dell'anno scorso, grazie alla raccolta firme di cittadini e alla pronta adesione del Comune di Milano. Milano ha dimostrato già nel 2009 di voler sostenere viva la memoria di questa figura importante del giornalismo e dell'attivismo per i diritti umani: su iniziativa dell'associazione AnnaViva e in collaborazione con Gariwo e Comune di Milano, venne piantumato un albero in suo onore nel Giardino dei Giusti della città in presenza della figlia, Vera Politkovskaja.