A due anni dalla tragedia di Lampedusa, il 3 ottobre si tiene a Bolzano un'iniziativa promossa da Commissione diritti umani del Senato, Regione Trentino Alto Adige e Comune. Previsti una tavola rotonda e diversi eventi culturali
Il 3 ottobre 2013 morivano al largo dell'isola di Lampedusa 366 persone. Quel macabro contatore non si è mai fermato e, solo nel 2015, ha raggiunto la cifra di 3 mila. Come non si è arrestato, anche solo per qualche giorno, il flusso di profughi che tentano di raggiungere l'Europa.
Uno dei territori italiani più interessati dal transito è quello di Bolzano. Dal 1° gennaio a oggi, circa 21 mila migranti sono passati da lì, tra i 100 e i 150 ogni giorno. Alla stazione di Bolzano i profughi provenienti da Roma, e ancor prima dai luoghi dello sbarco, trovano ristoro, solidarietà e conforto grazie al contributo delle istituzioni e delle associazioni di volontariato, per poi prendere il treno che li porterà oltre il confine. Un viaggio lungo ed estenuante, pieno di ostacoli.
In questo luogo simbolo, la Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, in collaborazione con la Regione Trentino-Alto Adige, il Comune di Bolzano, il Centro per la pace, Ferrovie dello Stato e Transart, promuove una giornata pubblica di riflessione e memoria.
“Bolzano Frontiera d'Europa. Profughi, migranti, confini spinati” si terrà, con ingresso gratuito, alle Officine FS (ingresso via Macello 24) sabato 3 ottobre a partire dalle ore 12.00 con un concerto di Paolo Fresu, uno dei jazzisti più noti sulla scena internazionale.
Alle 16.30 ci sarà una tavola rotonda sui temi delle migrazioni verso l'Europa e dell'accoglienza. Si confronteranno Luigi Manconi e Francesco Palermo della Commissione diritti umani del Senato, Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma di Bolzano, e Carlotta Sami, portavoce UNHCR. All'incontro parteciperanno anche le associazioni Binario 1, Volontarius e la Fondazione Alexander Langer. Alle 18.30 si terrà il concerto di Andrea Satta e i Têtes de Bois e a seguire uno spettacolo di Paolo Rossi.
La parte serale del programma prevede alle ore 20.00 l'Orazione dello scrittore Maurizio Maggiani, l'esibizione del coro Ardadioungo, formato da un gruppo di richiedenti asilo ospitati a Bolzano e accompagnati dal compositore Eduard Demetz. In chiusura il monologo di Moni Ovadia, “L'esodo e l'accoglienza”.
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