Ieri il Consiglio Comunale di Milano ha osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del genocidio di Srebrenica che venti anni fa ha insanguinato la piccola cittadina della Bosnia orientale
Srebrenica fu teatro del più efferato crimine di guerra compiuto in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. In gran parte del Paese era stata perpetrata pulizia etnica, a Srebrenica si segna una delle pagine più cupe e dolorose nella Storia. Nonostante fosse stata dichiarata area protetta dall'ONU, fra l’11 e il 19 luglio del '95 le truppe serbo-bosniache invasero la piccola cittadina dell’argento e uccisero migliaia di bosgnacchi (musulmani di Bosnia), per il solo fatto di essere maschi, bosniaci e musulmani.
Il prossimo 9 luglio un incontro all’Università di Milano Bicocca organizzato dalla prof.ssa Tatijana Sekulic offrirà un'occasione di riflessione sui genocidi di Srebrenica e del popolo armeno, di cui ricorre il centenario. Ancora, la sera del 14 luglio, al Castello Sforzesco, Roberta Biagiarelli porterà in scena il monologo “A come Srebrenica”, che da oltre quindici anni racconta il genocidio con il linguaggio del teatro in giro per l’Italia e l’Europa.
Milano, da sempre, è al centro dell'incontro fra le culture, attenta e sensibile a ciò che accade nel mondo: la presenza in aula di molte realtà associative impegnate in Bosnia da oltre vent'anni racconta di una città viva, operosa e solidale. E dalla nostra città si alza l'invito a ripensare il ruolo che l'Europa può avere nella promozione dei diritti e della pace, "corrispondendo alla propria vocazione più profonda. [...] Quello che ha significato Srebrenica per la mia generazione mi fa dire: mai più violenza nel cuore dell’Europa, e mai più un’Europa senza visione del proprio ruolo nel mondo e per il futuro".
Ai consiglieri è stato donato un piccolo fiore bianco e verde, realizzato a mano dalle donne di Srebrenica: madri, mogli e sorelle delle vittime, simbolo del loro impegno e della richiesta di giustizia.