Da schiavi e principali protagonisti della politica di Genova. La storia della famiglia Durazzo
Genova e il multiculturalismo sono uniti da un legame indissolubile, antico. Città di marinai, Genova impose la propria potenza sugli scambi commerciali marittimi, diventando pertanto un luogo multietnico e multireligioso. Nella storia genovese, esempi di integrazione multietnica sono all’ordine del giorno. Il più famoso, tuttavia riguarda quello della famiglia Durazzo .
Dall’Albania a Genova
Arrivati sulle coste italiche alla fine del XIV secolo, a causa dell’invasione ottomana della penisola balcanica, Giorgio Durazzo e la sua famiglia furono acquistati come schiavi dal genovese Manuele De Valente a Messina nel 1387. Trasportati a Genova, furono liberati dalla schiavitù e iniziarono lentamente la loro scalata sociale. Verso la metà del ‘400, l’attività di conciatori e mercanti permise alla famiglia Durazzo di iniziare a imporsi come una delle più importanti famiglie genovesi. Nel 1528, infatti, appaiono nel registro della nobiltà ligure, sotto l’ala della famiglia Grimaldi, con il titolo di “nobili nuovi”, ossia quelle famiglie che hanno raggiunto il rango da popolani. E sarà proprio nel XVI secolo che la famiglia diventerà una delle più ricche del capoluogo ligure.
Giacomo Grimaldi Durazzo, Doge di Genova
Nato nel 1503 da Giovanni Durazzo e Margherita Monsa e primo di sei figli, Giovanni Grimaldi Durazzo occupò diverse importanti cariche politiche. La sua famiglia, già inserita nella nobiltà genovese, si era già impegnata in diverse occasioni nella vita pubblica della Repubblica. Nominato inizialmente ambasciatore dello Stato Pontificio nel 1533, fu anche senatore tra il 1556 e i primi anni del 1570, occupando nel 1573 la carica di supremo sindicatore. Sempre nel 1573 fu eletto dal Senato della Repubblica di Genova nuovo doge. Due anni dopo, allo scadere del mandato e con una guerra civile tra le fazioni nobiliari appena terminata, Giacomo Grimaldi Durazzo fu sostituito da Prospero Centurione Fattinanti.
La carriera politica dei Durazzo
La famiglia Durazzo non terminò la sua carriera nella politica genovese con la sola elezione di Giacomo Grimaldi Durazzo. La famiglia infatti donò alla repubblica trenta senatori, due cardinali, cinque vescovi, sedici ambasciatori e, soprattutto, altri otto dogi - Pietro Durazzo dal 1619 al 1621, Giovanni Battista Durazzo dal 1639 al 1641, Cesare Durazzo da 1665 al 1667, Pietro Durazzo dal 1685 al 1687, Vincenzo Durazzo dal 1709 al 1711, Stefano Durazzo dal 1734 al 1736, Marcello Durazzo dal 1767 al 1769 e Girolamo Luigi Durazzo, eletto sotto il protettorato napoleonico dal 1802 al 1805 e onorato da Napoleone alla sua morte con la conservazione del suo cuore presso il Pantheon di Parigi.
Proprietari della splendida villa Durazzo-Pallavicini nel quartiere genovese di Pegli, nel ponente cittadino, la famiglia Durazzo si è occupata per circa 3 secoli della politica genovese, insediandosi nella più alta carica della Repubblica e contribuendo allo splendore di Genova. Da famiglia emigrante, che oggi chiameremmo profuga, a nobile di palazzo.
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