L’archivio fotografico digitale del Museo della Guerra di Rovereto si arricchisce di un nuovo fondo con la raccolta di immagini di Sirio Galli, eclettico artista attivo a partire dagli anni ’20 del Novecento nel campo della pubblicità, dell’illustrazione e delle arti decorative
Tra il 1941 ed il 1943 Sirio Galli - eclettico artista attivo a partire dagli anni ’20 del Novecento nel campo della pubblicità, dell’illustrazione e delle arti decorative - partecipò alla Seconda guerra mondiale, combattendo in Albania e Macedonia, per poi schierarsi dopo l’8 settembre, a fianco di formazioni partigiane locali.
Ora un fondo di sue fotografie scattate in quei tragici anni sono stati inseriti nell'archivio digitale del Museo della Guerra di Rovereto. Le fotografie provengono da due taccuini e da un album donati al Museo della Guerra dalla figlia Loretta insieme ad altri documenti che testimoniano la sua esperienza militare. I materiali, in piccola parte già esposti al museo nel 2019 per la mostra “Taccuino grigioverde 1940-42. Appunti, impressioni, documenti e fotografie di Sirio Galli dall’Albania e dalla Macedonia”, sono ora consultabili online sul portale archivimuseodellaguerra.archiui.com curato dal Museo di Rovereto. Una porzione del corpus fotografico testimonia anche la partecipazione di Sirio Galli alla campagna d’Etiopia, tra il 1935 e il 1936.
Di recente, una parte del fondo Galli è stato esposto nella mostra “Prespa in the diary of Sirio Galli” che ha aperto al pubblico il 6 dicembre scorso nella Casa della Cultura a Resen, in Macedonia. La mostra nasce dallo stimolo della ricercatrice Marija Kasovska che ha colto l’estremo interesse storico ed etnografico delle immagini scattate da Galli, quali testimonianze del periodo di convivenza tra la popolazione macedone e i soldati italiani, nonché degli usi e dei costumi tradizionali. La mostra, accolta molto positivamente, ha permesso ai visitatori locali di riconoscere nelle fotografie i propri genitori, parenti, vicini di casa. L’esposizione è stata visitata anche dall’Ambasciatore David Gir, capo delegazione dell’Unione Europea nella Repubblica della Macedonia del Nord.
Grazie alla digitalizzazione delle immagini realizzata dal Museo della Guerra, è possibile ora consultare le schede descrittive delle singole fotografie , disponibili su richiesta per la consultazione e per il prestito con finalità di studio, ricerca ed esposizione. Per informazioni è possibile rivolgersi al responsabile dell’archivio fotografico dott. Nicola Fontana all’indirizzo archivio@museodellaguerra.it o telefonando allo 0464 438100.
Parte delle fotografie sono state pubblicate nel 2017 da OBC Transeuropa.
IL FONDO SIRIO GALLI
Nato nel 1911 a Scandicci in una famiglia di origine contadina, negli anni ’20, nonostante il parere contrario dei genitori, Sirio Galli frequenta l’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze.
Si orienta verso la pubblicità e comincia a realizzare storie a fumetti. Nel 1925 interrompe gli studi per ragioni economiche ed inizia a lavorare come cartellonista e decoratore. A metà degli anni ’30 comincia a lavorare come designer e decoratore di porcellane e vetri presso la Richard Ginori di Sesto Fiorentino.
Nel dopoguerra lavora come grafico e rappresentante di articoli pubblicitari, realizza marchi ed immagini per aziende e crea, in collaborazione con la moglie, una linea di paralumi paraffinati.
Un importante nucleo di disegni e progetti grafici è ora conservato presso la Fondazione Museo del Design della Triennale di Milano.
Nel 1932 Sirio Galli viene richiamato al servizio militare di leva nel 1° reggimento granatieri di Roma.
Tra il 1935 ed il 1936 prende parte alla campagna in Africa Orientale nelle fila della Divisione fanteria “Gavinana”.
La maggior parte delle foto di quegli anni lo ritraggono in compagnia dei commilitoni, fiduciosi di imminenti vittorie e di un rapido ritorno a casa. Altre immagini rispecchiano la curiosità per i costumi locali e il gusto per l’esotismo tanto diffuso all’epoca.
Il 31 maggio 1940 Sirio Galli viene richiamato e inviato in Albania inquadrato nell’84° reggimento 1° compagnia della Divisione fanteria “Venezia”. Tra il 1940 ed il 1943 prende parte alle operazioni in territorio albanese e macedone.
Dopo l’8 settembre 1943 Sirio Galli decide di combattere a fianco di formazioni partigiane locali, fino al rimpatrio in Italia nel giugno 1945. La sua esperienza di quest’ultima fase della guerra viene raccontata nella memoria autobiografica “Il quarto anno di guerra in Albania. Diario 1944”.
Nell’estate 1942 Sirio Galli fonda insieme all’amico e commilitone Magnani il “Gabinetto Magnaga”: i due si procurano delle macchine fotografiche e cominciamo a realizzare fotografie con regolarità. Nelle agendine compilate quotidianamente, Galli tiene nota dei rullini utilizzati e delle foto scattate, registra l’acquisto della carta per la stampa e le operazioni di sviluppo e fissaggio.
I soggetti sono prevalentemente legati alla vita quotidiana dei villaggi albanesi e macedoni. Nelle fotografie ricorrono scorci di villaggi, lavori nei campi e attività artigianali, ma soprattutto persone: gruppi di bambini, ragazze, famiglie.
I soggetti più ricorrenti all’interno del taccuino del 1942, relativo al periodo trascorso in Macedonia, sono le feste di matrimonio: Galli documenta meticolosamente ogni momento della giornata, dall’arrivo della sposa alla cerimonia religiosa, dalla presenza dei parenti giunti da lontano alle tradizioni dei riti nuziali, dai musicisti e dai ballerini agli ufficiali italiani ospiti della festa. Quello di Galli non è però solo lo sguardo dell’etnografo: di ogni coppia di sposi registra il nome e la provenienza, dimostrando spesso di avere con le comunità un rapporto stretto e di confidenza.