Secondo il rapporto pubblicato dalla Piattaforma del Consiglio d'Europa per la sicurezza dei giornalisti, nel 2018 le condizioni per l'esercizio della libertà dei media sono notevolmente peggiorate
Fonte: Consiglio d'Europa
Secondo un rapporto pubblicato oggi dalle organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti , le condizioni per l’esercizio della libertà dei media sono notevolmente peggiorate nell’area del Consiglio d’Europa .
Il rapporto “Democrazia a rischio: minacce e attacchi contro la libertà dei media in Europa” valuta la situazione della libertà dei mezzi d’informazione in Europa sulla base di 140 gravi violazioni segnalate alla piattaforma nel corso del 2018.
Stando al rapporto, il numero di attacchi contro i giornalisti è costantemente aumentato. Le minacce segnalate, incluse le minacce di morte, sono raddoppiate nel corso dello scorso anno, e non vi sono stati progressi nei numerosi casi d’impunità di lunga data per l’omicidio di giornalisti. Inoltre, i giornalisti continuano a essere detenuti arbitrariamente, mentre diverse nuove iniziative legislative indeboliscono la libertà dei media.
Al 31 dicembre, la piattaforma ha registrato 130 casi di giornalisti detenuti, di cui 110 in Turchia, 11 in Azerbaijan, 5 nella Federazione Russa e 4 in Ucraina. Rispetto ai casi di omicidi rimasti impuniti, dalla piattaforma emergono 17 casi: 2 in Azerbaijan, 6 nella Federazione Russa, 1 in Serbia, 2 in Turchia e 5 in Ucraina). Inoltre, in una nota aggiuntiva pubblicata dalla Piattaforma nell'agosto del 2018, vengono segnalati altri 14 casi identificati di uccisioni, rapimenti e sparizioni di giornalisti serbi e kosovari nel periodo 1988-2005.
Durante un incontro a Strasburgo, le organizzazioni partner hanno presentato il rapporto al Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland, che le ha ringraziate per il loro continuo impegno a favore della piattaforma.
Il Segretario generale ha concordato con i partner la necessità di un’azione politica decisa e concertata da parte degli Stati membri e dell’Organizzazione, al fine di invertire la tendenza all’erosione della libertà dei media e per migliorare la protezione dei giornalisti.
“La libertà di espressione è fondamentale per la realizzazione di ogni altro diritto umano e merita la massima attenzione da parte dei nostri Stati membri. Il rapporto può fungere da base per un dialogo con gli Stati membri su come migliorare la situazione nel settore della libertà dei media”, ha dichiarato il Segretario generale.
La Piattaforma del Consiglio d’Europa è istituita dall’Organizzazione nel 2015, in cooperazione con diverse importanti ONG internazionali attive nel campo della libertà di espressione e con associazioni di giornalisti. L’obiettivo era quello di raccogliere informazioni che potessero servire da base per il dialogo tra gli Stati membri su possibili azioni di tutela o provvedimenti correttivi.
I dodici partner della piattaforma sono: Federazione europea dei giornalisti (EFJ ), Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ ), Associazione dei giornalisti europei ((AEJ ), Article 19 , Reporter senza frontiere (RSF ), Comitato per la protezione dei giornalisti, Index on Censorship , International Press Institute, International News Safety Institute, Rory Peck Trust, Unione europea di radiodiffusione e PEN International .