Il 18 ottobre apre a Trieste la prima Fiera dell’editoria transfrontaliera e del Mediterraneo promossa da Vita Activa Nuova. Saranno presenti diciassette case editrici provenienti dal Friuli Venezia Giulia, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Grecia e da Cipro
Dalla fiumana EDIT alla friulana Kappa Vu , dalla capodistriana Zrakogled alla triestina White Cocal Press , dalla cipriota Armida Books alla goriziana QUDU : saranno diciassette le realtà editoriali che parteciperanno e esporranno alla prima Fiera dell’Editoria transfrontaliera e del Mediterraneo “Parole tra i luoghi: editoria di frontiera a Trieste” promossa da Vita Activa Nuova APS sul tema della traduzione che si terrà tra il 18 e il 20 ottobre 2024 presso la sala Xenia della Comunità Greco Orientale (in Riva III Novembre 7 a Trieste) con l'inaugurazione alle ore 11.00 di venerdì 18 ottobre.
Un’occasione d’incontro e di conoscenza, di riflessione e di dialogo in un territorio complesso ma fecondo, come afferma Gabriella Musetti, direttrice editoriale di Vita Activa Nuova, la casa editrice che promuove l’evento: «Con questa iniziativa vorremmo leggere il territorio di confine come luogo di convergenze oltre che differenze, luogo dialogico di possibili connessioni non solo tra culture ma anche tra diverse figure professionali e tra istituzioni e imprese creative. Non dimentichiamo che le produzioni, in questo campo, sono ad alto contenuto culturale, tecnologico, artistico, comunicativo e sociale.»
Il focus di questa prima edizione prende spunto dal fatto che la traduzione offre un taglio specifico all’osservazione della cultura e letteratura di Trieste sia del passato con la sua ricca produzione multilingue per cui il dialetto triestino fungeva da lingua franca, sia del presente con la nuova disposizione della città e della regione nel contesto dell’Europa centrale e orientale che si va configurando. Le parlate diverse dei popoli limitrofi intrecciavano pratiche e comunicazioni multiculturali dentro la vita quotidiana dando vita a quel contesto unico e linguisticamente variegato, proprio delle terre di confine, con le parole che non si fermano alle frontiere. La città stessa, sede di molte comunità operose con le loro lingue e tradizioni, trovava nelle comunicazioni verbali e scritte materia di confronto dialogico e ricchezza mercantile.
Una lettura della multiculturalità dei luoghi di confine attraverso il focus delle traduzioni, pratiche necessarie, allarga la visione, consente di scoprire nelle diverse letterature nazionali le influenze e i passaggi esistenti nella circolazione delle idee e delle parlate e apre dimensioni nuove verso il tempo prossimo. Del resto, se il mondo oggi è così interconnesso e globalizzato lo si deve anche alla traduzione, una disciplina capace di avvicinare popoli e culture molto diversi e di favorire una modalità di approccio all'altro totalmente diversa che mette in dubbio le proprie certezze e permette di vedere le cose da un altro punto di vista promuovendo una comunicazione più aperta e democratica.
Si veda il programma dettagliato della Fiera .