Nicole Corritore 3 agosto 2022

La Bosnia Erzegovina tra passato e presente al centro della XVI edizione della manifestazione, a trent’anni dall’assedio di Sarajevo e in concomitanza con la presidenza di turno del Paese della Macroregione Adriatico Ionica. Il premio 2022 andrà alla cantante bosniaca Amira Medunjanin, ambasciatrice della musica Sevdah nel mondo, che canterà ad Ancona il 1 settembre

Fonte: Adriatico Mediterraneo

Grandi ospiti, un Festival ancora più diffuso in città, che toccherà nuovi luoghi, e un’importante anteprima. Sono gli ingredienti principali della XVI edizione di Adriatico Mediterraneo, dal 31 agosto al 4 settembre ad Ancona. La Bosnia Erzegovina tra passato e presente, con le ferite mai dimenticate della guerra e la voglia di futuro, sarà la protagonista di AdMed 2022, a trent’anni dall’assedio di Sarajevo e in concomitanza con la presidenza di turno del Paese della Macroregione Adriatico Ionica, istituzione da sempre legata a doppio filo alla manifestazione.

La kermesse è dunque un invito a conoscere questo Paese, simbolo del conflitto nei territori della ex Jugoslavia, ma che con gli anni ha saputo scrivere nuove pagine della sua storia. Un invito che si percepisce già dalla nuova immagine del Festival, curata dallo studio Bpr Associati e creata da Aurora Andreani, che si è ispirata alla storia delle donne bosniache, che «durante l’occupazione ottomana, per paura, erano solite tatuarsi simboli sacri. Usanza che è scomparsa – ha spiegato Andreani –, ma che molti giovani stanno recuperando. E poi il vento tra i capelli, sotto il copricapo della tradizione, come segno di di novità».

Come un invito a conoscere cosa è stato e cosa succede ora in Bosnia Erzegovina è il potente spettacolo, un’esclusiva per Adriatico Mediterraneo, che aprirà la XVI edizione del Festival, Le rose di Sarajevo, scritto e con Erri De Luca, per la regia di Cosimo Damiano Damato e con Giovanni Seneca e Anissa Gouizi. Ma anche grazie alla voce di Amira Medunjanin, cantante bosniaca, ambasciatrice nel mondo della musica Sevdah, alla quale andrà il Premio Adriatico Mediterraneo 2022.

«È un anno delicato per la regione balcanica, ce lo dimostrano le tensioni di domenica scorsa in Kosovo, segno che è necessario continuare a porre attenzione in quell’area – ha affermato l’ambasciatore Fabio Pigliapoco, capo del Segretariato permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica, tra i partner del Festival –. È evidente che i valori contenuti nella Carta di Ancona (il documento firmato nel 1999 a conclusione della guerra dei Balcani come dichiarazione di intenti per la cooperazione e la costruzione della pace, ndr) sono ancora attuali e devono essere costantemente perseguiti. Questo ci spinge anche a sostenere con convinzione il Festival Adriatico Mediterraneo che interpreta e rende concreti quei principi. Il nostro legame con il Festival è indissolubile e quest’anno lo seguiremo con occhio ed orecchio ancora più attenti».

Anche nel 2022 Adriatico Mediterraneo Festival, fedele alla sua tradizione ed alla sua stessa essenza, sarà il momento di incontro e fusione tra i linguaggi artistici delle comunità adriatiche e mediterranee, occasione di riflessione sui temi della cooperazione internazionale e dei diritti umani, con numerosi appuntamenti in diversi luoghi della città. Alla Mole, luogo per antonomasia della kermesse, e al Passetto, si aggiungono quest’anno i nuovi luoghi di piazza del Plebiscito per gli incontri di approfondimento, e la Pinacoteca civica, “Francesco Podesti”.

«Adriatico Mediterraneo, nel panorama delle attività di spettacolo dal vivo di Ancona mantiene un suo specifico ruolo di relazione con il panorama internazionale ed in particolare con un’area molto vicina a noi, ma che continuiamo a conoscere poco – ha dichiarato Paolo Marasca, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, cofinanziatore del Festival –. Sentiamo fortissima la necessità di fare stare assieme le popolazioni, in particolare i giovani, di questi Paesi per disegnare il presente ed il futuro di questo territorio comune che è l’Adriatico e della sua cultura».

Non solo protagonista sul palco come musicista, Giovanni Seneca, direttore artistico del Festival, ha costruito un cartellone ricco di appuntamenti, con nomi conosciutissimi nel panorama internazionale e due grandi esclusive nate proprio per il Festival, lo spettacolo con Erri De Luca ed il concerto di Amira Medunjanin. «De Luca parlerà di Izet Sarajlić, il poeta più rappresentativo della Bosnia, testimone della tragedia di quel Paese, ma parlerà anche di cosa accade ora in quei luoghi in uno spettacolo creato proprio per AdMed – ha illustrato Seneca –. Io e  Anissa Gouizi faremo da contrappunto musicale. Amira è una vera e propria star della musica Sevdah. Ha il merito di aver ripreso le canzoni di questa tradizione e di averle riproposte in chiave moderna. È anche per questo suo impegno culturale che riceverà il Premio Adriatico Mediterraneo 2022. Alle nostre ormai note albe al Passetto avremo poi il meglio della World Music italiana».

Tra i sostenitori del Festival Adriatico Mediterraneo anche la Regione Marche. Tra i partner anche l’Associazione italiana di cultura classica, che ha organizzato tre incontri all’interno del programma del Festival.

I biglietti per i concerti alla Corte della Mole (10 euro) sono già in vendita su e saranno disponibili anche nelle serate dei concerti. Si veda il sito del Festival Adriatico Mediterraneo .