14 dicembre 2022
Bosnia, migrante in piedi - Chiara Fabbro

Il dramma dei migranti sulla rotta balcanica nelle foto di Chiara Fabbro della mostra “Finding Home” a Trento, nell'ambito del nuovo lancio della campagna “Cambiamo Rotta!” a sostegno del campo profughi di Bihać in Bosnia Erzegovina

Fonte: Diocesi di Trento

Anche in Trentino, complice il freddo pungente di questi giorni, aumenta il dramma dei migranti richiedenti asilo giunti in particolare attraverso la rotta balcanica, uno dei principali percorsi migratori per quanti cercano di raggiungere l’Europa via terra, ma anche uno dei più pericolosi: giunti al confine tra Bosnia Erzegovina e Croazia, i più vengono infatti fermati e rispediti indietro, in dispregio al diritto internazionale e al diritto d’asilo.

Una tragedia umanitaria documentata anche da una mostra fotografica dal titolo “Finding Home ” che sarà ospitata dal 16 dicembre prossimo al 1° gennaio 2023 presso le sale di Torre Mirana a Trento (via Belenzani, 3). Gli scatti esposti sono stati realizzati in Bosnia Erzegovina tra il febbraio e il marzo 2021 dalla fotografa Chiara Fabbro, daanni impegnata sul terreno dei diritti umani e delle migrazioni.

La mostra, promossa da ICS Trieste (Consorzio Italiano Solidarietà - Ufficio Rifugiati Onlus) approda a Trento nell’ambito della campagna “Cambiamo rotta! ”, lanciata già a maggio 2021 da un gruppo di realtà locali: Diocesi di Trento, IPSIA Trentino, ACLI, ATAS, CNCA Trentino, Movimento dei focolari, Forum Trentino per la pace e i diritti umani e Osservatorio Balcani Caucaso. La campagna, mirata a sensibilizzare la comunità trentina al fine di sostenere le associazioni che operano a favore di quanti restano bloccati in Bosnia,ha consentito di raccogliere, dal suo avvio,quasi 40 mila euro destinati a supportare le attività portate avanti, tra gli altri, da IPSIA – ACLI , in particolare nel campo profughi di Lipa, presso la città di Bihać, nel distretto bosniaco di Una Sana. Due le attività finanziate, fondamentali per il campo di Lipa, visitato a maggio da una delegazione trentina: il servizio lavanderia e le cucine collettive.

La prima risponde ad una necessità igienico-sanitaria mentre la seconda ad una più relazionale e identitaria: poter cucinare in base alle proprie tradizioni, invece di ricevere quotidianamente un pasto dalla Croce Rossa locale, permette infatti di avere maggiore autonomia di lavorare insieme ad altri. L’urgenza, entrando nei mesi più freddi dell’anno, riguarda ora soprattutto il sostegno all’attività della lavanderia, poiché vestiti e lenzuola pulite sono prerequisito per il mantenimento della salute. A causa della scarsa igiene, si stima infatti che circa il 50% dei migranti soffra di scabbia.

Il rilancio della campagna “Cambiamo Rotta!” ha l’obiettivo di raccogliere nei prossimi mesi almeno 30mila euro per consentire la prosecuzione dell’attività della lavanderia, con la costante verifica degli operatori di IPSIA.

Al tema dei migranti sulla rotta balcanica sarà dedicata anche la Giornata della Pace del 1° gennaio a Trento. Nel pomeriggio di Capodanno si terrà una marcia silenziosa per le vie della città capoluogo, con sosta in alcuni luoghi simbolo per il mondo dei richiedenti asilo e testimonianze significative, fino alla Messa conclusiva in cattedrale con l’arcivescovo Lauro. Sul tema migranti il 2 gennaio a Rovereto interverrà in un incontro pubblico padre Alex Zanotelli.

Per informazioni: www.rottabalcanica.eu o centro.missionario@diocesitn.it

Per sostenere la campagna “Cambiamo rotta!”:

Conto Corrente intestato a Opera Diocesana Pastorale Missionaria
IBAN: IT28J0801605603000033300338

causale: Progetto Balcani

La mostra Finding Home

FINDING HOME - Gli scatti esposti, realizzati in Bosnia ed Erzegovina tra il febbraio e il marzo 2021, raccontano le vite sospese di donne, uomini e bambini lungo la ”rotta balcanica”. Migliaia di persone ogni anno cercano di raggiungere l’Europa seguendo questa rotta. Vengono prevalentemente da Afghanistan e Pakistan, ma molti sono anche coloro che arrivano da altri Paesi, quali Iran, Iraq o Siria. Fuggono da conflitti, persecuzioni o privazioni e sono alla ricerca di una vita dignitosa. Da quando la rotta ha iniziato ad attraversare la Bosnia ed Erzegovina, nel 2018, il Paese è diventato per loro una fermata obbligata. Uomini, donne e bambini vengono infatti regolarmente respinti, in modo violento, quando cercano di attraversare il confine con la Croazia, nel cosiddetto ”game”. Sono così costretti a vivere per mesi, a volte persino anni, nei corridoi freddi e anneriti degli edifici abbandonati e negli accampamenti di fortuna, in un limbo dove il tempo sembra essersi congelato.

CHIARA FABBRO, fotografa documentarista, si occupa di diritti umani e migrazione. Ha lavorato con i richiedenti asilo in limbo nelle periferie di Kuala Lumpur, in Malesia, con le persone in transito lungo la ”rotta balcanica” e sulle spiagge delle Isole Canarie, destinazione di coloro che affrontano il pericolosissimo viaggio in mare dalla costa occidentale dell’Africa.

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