Dal 15 al 17 novembre si tiene a Trieste la 21esima edizione del Premio giornalistico Luchetta, dedicato alla troupe Rai trucidata da una granata a Mostar nel 1994. Un evento che denuncia e si interroga sui conflitti che incendiano l’Europa e il Medio Oriente, con due giorni di incontri e la premiazione dei vincitori
Fonte: Premio Luchetta
Le più importanti firme del giornalismo nazionale e internazionale, ma anche artisti ed esperti faranno sentire la propria voce sulla condizione dei bambini e dei minori nelle zone di guerra, nell’Africa delle carestie e nelle carceri italiane negli incontri e spettacoli aperti al pubblico in programma al Teatro Miela dal 15 al 17 novembre .
A pochi giorni dalla 35^ Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che ricorda l’approvazione, da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, della Convenzione sui diritti dell’infanzia, con la quale per la prima volta, nel 1989, i bambini le bambine e gli adolescenti venivano riconosciuti come titolari di diritti civili, sociali, politici ed economici, la 21esima edizione del Premio Luchetta viene inaugurata con un incontro intitolato “Il diritto dei bambini e delle bambine alla speranza: un Premio per illuminare le vie della Pace”, condotto dal giornalista Riccardo Iacona, presidente della Giuria del Premio.
L’appuntamento è venerdì 15 alle 17 per l’intervento di apertura di Daniela Schifani Corfini Luchetta, presidente della Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin. A seguire “Gaza, dove muore la nostra umanità”, tavola rotonda che vedrà protagoniste Francesca Mannocchi, La7 Attualità, vincitrice della categoria Reportage, Azzurra Meringolo Scarfoglio, Giornale Radio Rai, vincitrice della categoria Radiofonia e, in collegamento, Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Alle 20.30 andrà in scena il monologo multimediale “Il secolo è mobile. Una storia delle migrazioni in Europa vista dal futuro” di e con Gabriele Del Grande. Prodotta da Zalab in collaborazione con Cinemazero, la performance, gratuita e aperta al pubblico, è un viaggio che parte da filmati, fotografie e storie del passato, utili a comprendere l’origine del fenomeno delle migrazioni, e che proietta lo spettatore nel futuro, per comprenderne la direzione. L’appuntamento è in collaborazione con il Teatro Miela e rientra nell’ambito del festival S/Paesati, dedicato al tema delle migrazioni. La giornata di sabato 16 inizia alle 9.30 con “Giornali e caffè”, rassegna stampa con chi l’informazione la fa, a cura di Fabrizio Brancoli, Il Piccolo, Igor Devetak, Primorski Dnevnik, e Francesco De Filippo, Ansa.
A seguire “Vite abbandonate a Trieste”, incontro moderato dal giornalista Ludovico Fontana, che porta sul palco del Teatro Miela la vincitrice della sezione Rotta Balcanica Annalisa Camilli, Internazionale, e i due finalisti Nicolò Giraldi, Today.it, e Federica Sgorbissa, Il Post, assieme a Caterina Bove, avvocata dell’Associazione per gli studi giuridici per l’immigrazione. “Le vie della fuga” è il tema della tavola rotonda, moderata dal giornalista Antonio Di Bartolomeo, in programma alle 12 con Raffaella Cosentino e Maurizio Calaiò di RaiNews, vincitori della categoria TV News, Giovanni D’Ambrosio, Tre Soldi – Rai Radio 3, finalista della categoria radiofonia, Gabriella Jozwiak, The Telegraph, vincitrice della categoria Stampa Internazionale, Yakiv Liashenko, RFE, vincitore della sezione Fotografia, e Nadia Zicoschi, TG1 – TV7, finalista della categoria Reportage e Gianfranco Schiavone, consigliere ASGI. Alle 16 Elisabetta Lippolis, formatrice ed educatrice alla lettura e vicepresidente di IBBY Italia, in dialogo con la giornalista Emily Menguzzato, riflette sulla centralità nella lettura per lo sviluppo dei più piccoli nell’incontro dal titolo “Per fare un bambino ci vuole un buon libro”. “Bambine e bambine senza diritti, anche in Europa” è l’argomento che approfondiranno, a partire dalle 17.15, Alice Facchini e Iris Biasio, Le Revue dessinée Italia, vincitrici nella categoria Stampa Italiana, Livia Liberatore, Estovest, finalista nella categoria TV News, Maddalena Oliva e Natascia Ronchetti, Il Fatto Quotidiano, finaliste categoria Stampa italiana, Giulia Sabella e Marzia Amico, Report-Rai 3, finaliste categoria Reportage, e, in collegamento, Paolo Siani, pediatra, già componente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, autore di “Senza colpe. Bambini in carcere” (Guida, 2023).
Il panel sarà moderato dalla giornalista Anna Vitaliani. Concertina 22 è il titolo dello spettacolo di Roberta Biagiarelli che alle 20.30 concluderà la giornata. È il nome nel nuovo strumento di delimitazione “di alta sicurezza” che ha sostituito il filo spinato: un filo rasoiato di nuova generazione in acciaio zincato, intervallato da lame di 22 millimetri. Attrice e attivista, esperta di storia balcanica e fortemente impegnata sul fronte dei diritti umani, Biagiarelli metterà in scena, assieme a Duccio Facchini, direttore del mensile “Altraeconomia” ed esperto di migrazioni, una rappresentazione per conoscere i nuovi muri costruiti nel cuore d’Europa e il dramma delle persone migranti. Lo spettacolo rientra nel cartellone del festival S/Paesati realizzato dal Teatro Miela.
Le Giornate del Premio si chiuderanno domenica 17. Alle 10 si terrà una colazione offerta dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin a cui seguirà, alle 11, la cerimonia di premiazione dei vincitori della XXI edizione, condotta dalla giornalista Marinella Chirico.
I vincitori del Premio
Leggi i vincitori delle varie sezioni del Premio giornalistico Luchetta 2024.