Nell'ottobre 2005 guerriglieri islamici attaccano la capitale della Cabardino- Balcaria. Ora, tra eccezionali misure di sicurezza, inizia il processo a 59 imputati
Di Timur Samedov , Kommersant, 12 ottobre 2007
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Davide Cremaschi
Nel Tribunale Superiore della Kabardino-Balkarija ha avuto inizio ieri 11.10.2007, NdT l'udienza preliminare per il processo sull'assalto dei boeviki a Nalchik dell'ottobre del 2005. Per questo processo, che non ha precedenti nei casi giudiziari della giurisprudenza russa, è stato costruito un edificio speciale proprio a fianco del SIZO Centro d'isolamento d'inchiesta dove sono detenuti i 59 accusati. A ciascuno di loro vengono contestati non meno di dieci articoli del Codice penale della Federazione russa.
Per accedere all'edificio per l'udienza del tribunale gli imputati sono stati portati attraverso una galleria metallica, coperta e rinforzata da sbarre, collegata al centro d'isolamento giudiziario.
L'area misura 1500 metri quadrati di superficie, con un salone adatto ad ospitare 400 persone, attrezzato con otto schermi al plasma, è dotata di gabbie speciali per gli imputati ma anche di alloggi per giudici, avvocati e procuratori (il costo del complesso si aggira sui 100 milioni di rubli).
Dopo aver dato inizio all'udienza preliminare, il Presidente Mohamed Tašuev come prima cosa ha accertato l'identità degli imputati. Poi le parti hanno cominciato a formulare le rispettive istanze alla Corte. Il pubblico ministero ha chiesto di prolungare il periodo di detenzione degli imputati per il reato di strage. La richiesta è dovuta al fatto che la permanenza in carcere degli imputati dovrebbe terminare già nei prossimi giorni, mentre per l'esame del processo passeranno come minimo alcuni mesi.
La difesa ha richiesto invece la scarcerazione degli accusati, poiché la maggioranza di loro, mentre rimane in attesa di giudizio, si trova già da circa due anni in carcere. Per il codice penale la detenzione preliminare può estendersi fino ad un anno e mezzo: il periodo di detenzione per strage non ha però termini temporali ricollegabili al momento in cui viene scoperto il delitto. In conclusione, dopo aver ascoltato le ragioni degli avvocati e degli stessi imputati, cosa che ha richiesto alcune ore, la corte ha soddisfatto le richieste dell'accusa, lasciando in carcere tutti gli accusati per strage.
E' necessaria una breve ricostruzione dei fatti. La mattina del 13 ottobre 2005 più di 200 boeviki guerriglieri attaccarono in contemporanea circa una decina di edifici, nei quali erano dislocati i membri delle forze di sicurezza e i militari. I combattimenti in città continuarono per due giorni, al termine rimasero uccisi 95 boeviki, 12 civili e 35 membri delle forze dell'ordine. Alcune decine di persone rimasero ferite. Nell'ambito dell'inchiesta sugli incidenti, che ha impegnato l'Ufficio centrale della Procura Generale nel Distretto federale Meridionale, le forze di sicurezza hanno incarcerato più di 70 partecipanti all'assalto. A tutti loro sono stati contestati diversi capi di accusa. L'anno scorso 12 di loro hanno beneficiato di un'amnistia. In definitiva di fronte alla corte sono rimaste 59 persone in attesa di giudizio. Sono accusati di terrorismo, partecipazione ad associazione criminale organizzata, banditismo, attentato alla vita di membri delle forze di sicurezza, insurrezione armata, omicidio plurimo, utilizzo illegale di armi e possesso di materiale esplosivo. Contestata infine la violazione di un'ulteriore lunga serie di articoli del codice penale della Federazione russa. La formulazione dell'accusa è contenuta in più di 500 pagine. Gli atti di tutto il processo sono suddivisi in più di 1300 fascicoli. In qualità di testimoni si presenteranno più di 2000 persone, altre 400 sono state riconosciute come parte lesa nel processo.
I legali degli imputati si dicono comunque sicuri che i loro assistiti non siano incalliti terroristi né boeviki. Secondo gli avvocati l'assalto è stato provocato dagli stessi apparati di sicurezza, che perseguitavano ed opprimevano i fedeli musulmani. L'udienza proseguirà il 25 ottobre. Kommersant' continuerà a seguire questo processo.
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