Scontro tra rappresentante UE e presidente dell'autoproclamata Abkhazia. Bruxelles cerca di frenare i tentativi di imitare il caso kosovaro. A Parigi intanto colpo di fulmine tra Saakashvili e Sarkozy
Seguono due nostre traduzioni da Nezavisimaja Gazeta
Di: Jurij Simonjan, per Nezavisimaja Gazeta , 15 giugno 2007 (Titolo originale: Il Kosovo non è un esempio per l'Abkhazia)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Irene Dioli
Si è concluso in un parapiglia diplomatico l'incontro a Sukhumi tra Peter Semneby, rappresentante speciale dell'Unione europea per il Caucaso meridionale, e Sergej Bagapsh, presidente della repubblica auto-proclamata dell'Abkhazia. «L'Abkhazia nutre aspettative eccessive riguardo al Kosovo; la posizione della comunità internazionale sul riconoscimento dell'integrità territoriale della Georgia rimane invariata», - ha dichiarato Peter Semneby. «Che il Kosovo ottenga o no il riconoscimento, non cambia nulla per l'Abkhazia, che continuerà il proprio cammino sulla via dell'indipendenza», - ha ribattuto Sergej Bagapsh. Poco prima quest'ultimo, nel corso dell'incontro con l'ambasciatore estone in Georgia, aveva esplicitamente legato la propria causa alle vicende balcaniche: «Se domani riconoscono il Kosovo, dopodomani sarà il turno dell'Abkhazia».
Negli incontri avvenuti in questi giorni tra leader locali e delegati europei, Sukhumi ha dichiarato agli ospiti di aver subito innumerevoli abusi da parte georgiana. Stanislav Lakoba, segretario del Consiglio di Sicurezza dell'auto-proclamata repubblica dell'Abkhazia, ndt, ha dichiarato che il nuovo governo georgiano non ha mai avanzato una singola iniziativa di pace. Ha lamentato inoltre la rimozione di molti politici georgiani che ai tempi di Shevardnaze partecipavano ad incontri non ufficiali con i leader abkhazi e si impegnavano per una soluzione politica della questione. «La comunità internazionale non sta esercitando efficacemente la propria influenza per scoraggiare la Georgia dall'intraprendere possibili azioni belliche. E quei paesi che armano e finanziano la Georgia sostengono solo a parole una soluzione pacifica».
«Le attuali autorità georgiane hanno fatto di tutto per fermare il processo di pace. Io ho autorizzato la partecipazione di un nostro rappresentante all'incontro sulla sicurezza con il Segretario Generale dell'ONU, il 21 e 22 giugno a Ginevra. Non vi saranno altri incontri, anche se siamo disposti a trattare sul distretto di Kodori (l'unica zona ancora sotto la giurisdizione georgiana) e per il rilascio dell'amministratore del distretto di Galsk, David Sigua, letteralmente portato via dalla propria casa dai servizi speciali georgiani», - ha dichiarato Bagapsh. Finché questi nodi non saranno sciolti, aggiunge, i colloqui rimarranno fermi a tutti i livelli.
Saakashvili in estasi davanti a Sarkozy
Di: Anatolij Gordienko, per Nezavisimaja Gazeta, 15 giugno 2007
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Irene Dioli
Il presidente georgiano Mikhail Saakashvili è approdato lo scorso mercoledì sera a Parigi, dove ha incontrato il nuovo presidente francese Nikolas Sarkozy, a conclusione di un viaggio che nel giro di una settimana lo ha portato a Kiev, San Pietroburgo e Praga.
«È stato un incontro fantastico, i cui risultati hanno superato le mie più rosee aspettative», - ha dichiarato Saakashvili al termine dei colloqui, senza nascondere l'entusiasmo. Era la prima volta che i due presidenti si incontravano all'Eliseo, ma Saakashvili e Sarkozy si conoscevano già da tempo, da quando il leader francese era appena all'inizio della propria campagna elettorale.
Per la gioia della stampa locale, Saakashvili (che parla correntemente russo e inglese) ha rilasciato le sue prime dichiarazioni parigine in francese. «Abbiamo sempre avuto il sostegno della Francia, ma ora questo sostegno ha acquisito un carattere assolutamente più concreto sotto tutti gli aspetti», - ha dichiarato il presidente georgiano. E ora, ha aggiunto, «nella Francia la Georgia trova un serio e forte alleato». «I paesi europei, tra cui la Francia, ci hanno sempre dimostrato sostegno, ma la posizione del nuovo governo francese si è collocata ancora più vicino alla Georgia». Definito Sarkozy «un politico molto forte», il leader georgiano ha chiarito: il nuovo presidente francese «dimostra nei confronti della Georgia una visione tanto realistica e una posizione tanto precisa quanto nessuno dei leader europei fino ad oggi». Inoltre, Saakashvili ha sottolineato che «l'avvicinamento di Francia e Georgia non è diretto contro nessun altro Paese». Il presidente georgiano non ha lesinato nemmeno previsioni sui cambiamenti in atto nella stessa Francia. Secondo Saakashvili, l'avvento al potere di Sarkozy «ha posto fine al periodo dell'immobilità e ha dato inizio al periodo dell'azione».
Per quanto riguarda i contenuti dei colloqui, che hanno riguardato la cooperazione di Tbilisi e Parigi nell'ambito dell'Unione Europea e della NATO, Saakashvili si è attenuto ad una rigorosa sintesi protocollare, definendo l'incontro «molto interessante e utile». Altrettanto parco di dettagli si è dimostrato il ministro degli Esteri Bezhuashvili, che accompagnava il presidente in questo viaggio: «I capi di Stato hanno discusso in dettaglio non solo le prospettive di cooperazione bilaterale, ma anche questioni di sicurezza locale e di politica internazionale». «Georgia e Francia estenderanno la propria cooperazione nell'ambito dell'istruzione, della sicurezza e della difesa», - ha detto Bezhuashvili. Riguardo alla collaborazione in ambito militare, il ministro ha puntualizzato che all'Eliseo si è discussa la partecipazione della Georgia nelle operazioni NATO in Afghanistan. Bezhuashvili ha inoltre comunicato che Sarkozy restituirà la visita «in tempi brevissimi». Il ministro non ha precisato una data, ma alcune voci filtrate dalla delegazione georgiana prevedono l'arrivo del presidente francese a Tbilisi nel prossimo autunno.
La maggioranza degli analisti georgiani evidenzia l'attrazione fatale del governo nei confronti della Francia. Infatti anche il vice-premier Georgij Baramidze è arrivato a Parigi per prendere parte, insieme a Bezhuashvili, alla ventiquattresima Conferenza internazionale per la sicurezza globale. Inoltre, alla delegazione georgiana a Parigi si è unita anche la speaker parlamentare Nino Burdzhanadze, appositamente giunta dalla Bulgaria. Forse la Francia diventerà davvero il principale alleato europeo della Georgia?
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