Sukhumi, Abkhazia © Studio MDF/Shuttesrtock

Sukhumi, Abkhazia © Studio MDF/Shuttesrtock

L'Abkhazia, avamposto di Mosca nel Caucaso meridionale, affacciata sul mar Nero, è fondamentale nel quadro della sicurezza della Russia. E non a caso Mosca sta investendo pesantemente nelle infrastrutture costiere abkhaze, così come nell'aeroporto di Sukhumi

16/05/2024 -  Marilisa Lorusso

Mosca sta dando un giro di vite in vari scenari nelle proprie periferie, e l’Abkhazia ha un ruolo speciale nelle sue necessità strategiche.

Con l’uscita dal Karabakh dei peacekeepers russi, e i rapporti non buoni con l’Armenia, i presidi militari russi in Ossezia del Sud e in Abkhazia hanno aumentato il proprio peso. Quello in Abkhazia è numeroso, e forse Mosca ha cercato anche di aumentarlo, sia quantitativamente che qualitativamente. Nel 2024 è circolata la notizia che anche la rosgvardia, il corpo speciale alle dirette dipendenze del presidente russo, sarebbe stato schierato in Abkhazia. La notizia ha fatto scandalo ed è arrivata poi la smentita. Ma se questo capitolo rimane congelato, altri sono in pieno sviluppo.

Il giro di vite e gli investimenti in infrastrutture

L’Abkhazia è fondamentale nel quadro della sicurezza russa perché, dopo la costa russa e la Crimea occupata, è il baluardo militare più a sud ovest di cui dispone la federazione, ed è affacciato su quel mar Nero dove la flotta russa è costantemente bersagliata. Non a caso la Russia sta investendo pesantemente nelle infrastrutture costiere abkhaze. A Ochamchire è in via di costruzione la nuova base navale militare.

Ora i russi hanno messo le mani su un altro progetto fondamentale: l’aeroporto di Sukhumi, che è in via di ricostruzione ed avrà un duplice uso, sia militare che civile. L'aeroporto è inattivo da tre decenni, dalla guerra georgiano-abkhaza. La ricostruzione avviene attraverso un accordo bilaterale tra l'Abkhazia e la Russia. La società di Rashid Nurgaliyev, con legami con il Consiglio di Sicurezza russo, ha ottenuto l'appalto per il progetto in condizioni favorevoli, suscitando persino una certa indignazione in Abkhazia.

L’aeroporto è visto come un mezzo per rafforzare il turismo dalla Russia, anche perché non sarà riconosciuto internazionalmente e limiterà i viaggi aerei alla sola Russia. Tuttavia persistono preoccupazioni sull’uso militare dell'aeroporto, specialmente nel pieno di una guerra. L’infrastruttura sarà poi ampliata. Le compensazioni economiche per gli espropri non sono sufficienti e i villaggi a ridosso delle piste pongono in discussione le implicazioni a lungo termine per la loro comunità. Queste preoccupazioni riflettono ansie più ampie sullo scopo dell'aeroporto.

L'aeroporto di Sukhumi, abbandonato dopo la guerra del 2008 © Vladimir Mulder/Shuttesrtock

L'aeroporto di Sukhumi, abbandonato dopo la guerra del 2008 © Vladimir Mulder/Shuttesrtock

C’è poi la storia infinita legata alla dacia di Pitsunda e l’ampia fetta di costa che l’Abkhazia ha ceduto, secondo Sukhumi, ad uso esclusivo della FSB (i servizi segreti federali). 

A maggio il presidente dello stato de facto, Aslan Bzhania, ha incontrato a Sukhumi il vice ministro delle Finanze della Federazione Russa Alexey Sazanov e ha firmato un “accordo tra il Governo della Repubblica di Abkhazia e il Governo della Federazione Russa per evitare la doppia imposizione e la prevenzione dell’evasione fiscale in materia di imposte sui redditi”. Questo accordo apre le porte a nuovi investimenti russi.

Gli agenti stranieri

Il giro di vite riguarda anche l’esclusione di attori non graditi a Mosca presenti sulla scena abkhaza. In questo senso si è mosso il Ministero degli Esteri abkhazo al cui vertice dal 2020 era il giovane ed ambizioso Inal Ardzinba, una delle figure chiavi del Cremlino a Sukhumi.

Prima di entrare nella vita politica abkhaza esordendo come ministro, Ardzinba in qualità di funzionario dell'amministrazione presidenziale russa, si è occupato di questioni relative all'Ucraina, comprese le interazioni con le Repubbliche Popolari di Donetsk e Luhansk. Nel maggio 2015 il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina ha presentato materiale che coinvolgeva Ardzinba in attività terroristiche. Successivamente è stato inserito nella lista internazionale dei ricercati dell’Ucraina e accusato di tentare di destabilizzare la situazione nel sud del paese nel 2015. Kyiv ha avviato un procedimento penale contro Ardzinba per il presunto coinvolgimento nel tentativo di creare la Repubblica Popolare di Bessarabia nella regione di Odessa nel 2016.

Nel gennaio 2022, Ardzinba ha interrotto il programma COBERM dell’UE e dell’UNDP in Abkhazia e proposto di spostare i colloqui di Ginevra su una città “più neutrale” come Minsk o Istanbul. Il tema dello spostamento delle Discussioni internazionali di Ginevra, lanciate nel 2008 con lo scopo di trovare una soluzione politica alla guerra in Georgia e che vedono seduti allo stesso tavolo russi, abkhazi, ossetini, georgiani e americani sotto una co-presidenza UE, OSCE, ONU, è stato discusso anche ad aprile 2024, durante l’ultima sessione. È un tema che ha sollevato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, e i due protettorati russi di Abkhazia e Ossezia del Sud si sono allineati.

A gennaio Ardzinba ha impedito l’ingresso nella regione del Rappresentante Speciale dell’Unione Europea, ed è uno dei sostenitori della legge sugli agenti stranieri, che pure in Abkhazia come in Georgia è tanto voluta dal governo, quanto impopolare nella società civile. Come a regia unica, però, la legge pare un passaggio ineludibile.

Ma Ardzinba non sarà lì a raccogliere i frutti, quando e se ci saranno di questo allineamento a Mosca.  Il 7 maggio il presidente абкхазо lo ha sollevato dal suo incarico ministeriale. L’ex ministro sarebbe stato interrogato dai servizi di sicurezza locali ed я entrato in attrito con la presidenza, che per un periodo gli avrebbe anche impedito di uscire dal territorio della repubblica.

Sulla legge sugli agenti stranieri e su quanto sta accadendo in Georgia, il caporedattore del quotidiano abkhazo Chegemskaya Pravda Inal Khashig ha commentato : “Probabilmente non tutti hanno capito che l’adozione di questa legge è un biglietto d’ingresso per ulteriori mosse tra Mosca e Tbilisi, senza il quale l’attuazione di eventuali progetti non avrebbe futuro. Pochi lo capiscono, ma la legge sugli agenti stranieri ha un certo significato sacro per il Cremlino. È una sorta di giuramento di fedeltà. Qualcosa di simile a Siamo dello stesso sangue, io e te di Kipling. Il giuramento significa disponibilità garantita per la svolta verso Mosca”.

L’Abkhazia teme di essere il premio per l’atto di vassallaggio, dopo quanto accaduto con il Nagorno Karabakh: stretto il rapporto di alleanza strategica con il Cremlino, impegnatosi e non fare mai domanda d’ingresso nell’UE, e avendo adottato una legge restrittiva sul finanziamento estero delle Оng (2015), in un giorno l’Azerbaijan si è ripreso il Karabakh, senza che l’esercito russo, i peacekeepers russi, le guardie di frontiera dell’FSB e tutto l’armamentario militare russo presente nell’area muovesse un dito per difendere il piccolo stato secessionista che dipendeva dalla sua presenza militare.


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