Continua la disputa politica tra il premier di governo e il leader del partito di maggioranza. In gioco: una proposta, da parte di Nano, di elezione diretta del presidente della repubblica e l'integrazione europea come priorità da parte del premier Meta.
Come riporta il quotidiano locale Shekulli nell'edizione di domenica 6 gennaio, il leader del Partito socialista, attualmente al potere, Fatos Nano, ha proposto la costituzione di emendamenti circa la possibilità che il prossimo presidente del paese venga eletto con la votazione diretta e non attraverso il parlamento.
Durante l'incontro con i giornalisti avvenuto sabato, Nano, che ha parlato di sé come "il candidato più appropriato per il posto di presidente alla guida della maggioranza", ha detto che se il parlamento non eleggerà il presidente dopo cinque votazioni, allora, piuttosto che tenere nuove elezioni generali e sciogliere il parlamento il presidente dovrebbe essere votato dalla popolazione.
"Considero questo cambiamento necessario quale elemento per incrementare l'autorità e non le competenze del capo dello stato, perché credo che le competenze del capo dello stato siano state presentate differentemente dai diversi presidenti" - ha detto Nano.
Si è trattato dell'ultima di una serie di proposte avanzate dal leader del partito di maggioranza nella sua battaglia con il premier Ilir Meta. Quest'ultimo, da parte sua, nello stesso giorno ha promesso al meeting di governo la massima trasparenza delle operazioni dell'esecutivo nel corso dell'anno e ha dichiarato l'integrazione nell'Unione Europea come la più alta priorità per il 2002.
Anche i leader socialisti hanno offerto un compromesso alla coalizione di opposizione guidata dal leader del Partito democratico ed ex presidente Sali Berisha, esortandoli a terminare il boicottaggio parlamentare e a lavorare insieme al fine di raggiungere gli obiettivi nazionali.Secondo quanto riportato dalla televisione albanese, Berisha, in risposta, ha appoggiato la mossa ma ha insistito sul fatto che il partito guida dovrebbe come prima cosa risolvere il caso dei voti manipolati durante le scorse elezioni generali.
È generalmente risaputo che l'opposizione ritornerà nel parlamento in occasione della sua prima sessione del 21 gennaio, tre giorni prima che la delegazione parlamentare prenda parte e riferisca al Consiglio d'Europa sul miglioramento del processo elettorale.
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