Sono nati negli anni '90 e stanno cambiando la scena musicale di Baku. Si definiscono “underground” perché ciò che fanno contrasta con l'industria musicale dominante nel paese
(Pubblicato originariamente da Chai Khana )
Gli amici hanno notato per la prima volta il talento di Altun Zeynalov quando aveva nove anni. La capacità del ragazzo nel canticchiare, intonato, le colonne sonore di film come La maschera di Zorro e Titanic era impressionante. Ma nonostante quei primi evidenti segnali la sua famiglia è rimasta sorpresa quando, a vent'anni, è diventato un cantante professionista.
Nato nel 1990 a Baku, capitale dell'Azerbaijan, oggi Zeynalov rappresenta la nuova generazione di musicisti nel paese. Il suo successo - e il successo di dozzine di altri giovani musicisti - riflette i recenti cambiamenti nella scena musicale di Baku.
Questi musicisti si definiscono "underground", non perché i luoghi dove suonano o la loro musica siano illegali, ma perché quest'ultima è radicalmente diversa da quella dell'industria musicale nel paese.
Questa nuova tendenza ha preso avvio circa cinque anni fa, a metà del 2014, a Baku, quando la ricerca da parte dei giovani di un luogo dove rilassarsi la sera coincideva con un numero crescente di giovani musicisti in cerca di un posto dove esibirsi.
I musicisti hanno iniziato allora a suonare nei bar, nei pub e nei piccoli night club, ovunque potessero trovare uno spazio che bastasse come palcoscenico. E più suonavano più il loro pubblico è cresciuto. Oggi il movimento è diventato così forte che è riuscito a cambiare il modo in cui le persone percepiscono la vita notturna a Baku.
Invece di esservi solo un limitato numero di costosi locali notturni aperti a uomini ed alle loro accompagnatrici ora esiste un numero crescente di club, bar e pub che offrono un luogo sicuro dove anche le giovani donne possano rilassarsi e socializzare. "In centro città il numero di pub frequentati dai giovani azeri della classe media è aumentato negli ultimi anni, specialmente dal 2015", sottolinea Gulnara Mehdiyeva, un'attivista su questioni di genere.
"Vi sono anche molte giovani donne e ragazze che frequentano questi posti, sono molto adatti specialmente per le donne che fumano e non vogliono farlo pubblicamente". Gulnara Mehdiyeva specifica anche che questa tendenza ha avuto un impatto positivo sul numero di musiciste che si esibiscono in pubblico.
Ad esempio, Albina Pyaksheva esegue regolarmente spettacoli dal vivo nei locali notturni di Baku. Pyaksheva è nata nel 1992 in Cecenia, ma si è trasferita in Azerbaijan da bambina. "Tutta casa mia era un palcoscenico quando ero bambina; usavo come microfono il pettine in bagno, il telecomando della TV in salotto. Cantare era il mio gioco preferito", racconta lei.
Ma non era sostenuta a casa. "La mia tata continuava a ripetermi che la mia voce era inquietante e che non avrei mai potuto essere una vera cantante. Ma a me non piacciono le parole 'mai' e 'impossibile'. Il mio primo pubblico sono stati i miei giocattoli", continua.
Per Albina la scena musicale underground di Baku è stata una via per il successo professionale. Ha fatto leva su un'apparizione in un concorso musicale locale, "Voice of Azerbaijan" per iniziare a cantare nei locali underground. L'anno scorso è arrivata terza al prestigioso Baku Jazz Festival.
Firudin Allahverdi, compositore, ritiene che questi giovani artisti abbiano già ottenuto una vittoria: hanno eluso con successo l'industria musicale. "Hanno trovato uno spazio per essere in contatto con il loro pubblico e questo rapporto li aiuterà a crescere professionalmente", sottolinea. Alla domanda se questa nuova generazione di musicisti avrà un impatto più ampio sulla società azerbaijana, Allahverdi è però cauto: "Non sono sicuro che le sedi e i concerti dal vivo abbiano un impatto importante sulla società, dato che sono tutti situati in un quartiere della capitale, se fosse un fenomeno diffuso in tutto il paese, il suo impatto sarebbe maggiore".
Oggi, tuttavia, vi sono già segnali che la scena musicale di Baku attira musicisti provenienti da altre città dell'Azerbaijan. Le Château Music Bar, Kotti Bar, Old Room, Etud café-bar, Old school cafe, Zion Rooftop e altri luoghi alternativi nel centro della città offrono un'occasione per i musicisti per esibirsi e formare band.
Ramil Bayov ritiene che gli spettacoli dal vivo al Le Château Music Bar hanno contribuito a migliorare la propria musica. "Ho imparato a suonare la batteria al Le Château Music Bar. C'erano dei buoni batteristi che suonavano qui, quindi ho imparato da loro osservandoli attentamente", racconta il ventiseienne.
Ramil è un bassista e batterista originario di Sumgait, città a circa 31 chilometri dalla capitale. Nel 2013, ha formato la sua prima band, i Mozalan. Nonostante il gruppo si sia poi sciolto la sua passione per la musica è continuata. Ha lanciato poi una nuova band, gli Snails. Ora hanno raggiunto un certo successo e vivono suonando dal vivo.
La nuova scena musicale si sta espandendo anche nel genere techno. Sebbene non sia tradizionalmente diffusa a Baku, la musica techno e rave sta rapidamente prendendo piede. IN Club, un locale techno inaugurato nel 2012, è considerato il cuore del movimento techno locale.
IN Club si trova in una fabbrica abbandonata e vi regna un'atmosfera industriale. C'è una pista da ballo spaziosa e un tunnel conduce dall'ingresso al club. Vicino alla pista da ballo vi è un bar e una sala fumatori, con arredamento assemblato con i rifiuti metallici trovati in fabbrica quando l'edificio è stato acquistato.
C'è anche un piccolo cortile dove un vagone ferroviario funge da food court e offre anche piatti vegetariani. Il club è aperto da mezzanotte alle 10 del mattino ed è diventato uno dei luoghi preferiti dagli appassionati di techno di tutta Europa.
Promuove la cosiddetta club couture e l'idea di essere 'stravaganti, ma non alla moda', uno slogan che ha già iniziato a intaccare lo stereotipo della gioventù azera che si veste da sera per uscire.
Uno dei DJ del club - Islam Abbasov (noto come DJ Ooma) - si è laureato in ingegneria ma ha dedicato la sua vita a fare musica, non edifici. Nato a Baku nel 1992, ha raggiunto la maggiore età con la nuova generazione di musicisti. "Adoro condividere le mie energie con le persone", dice. "Credo che la musica faccia emergere tutte le nostre emozioni interiori ed è questo che mi piace".
Hai pensato a un abbonamento a OBC Transeuropa? Sosterrai il nostro lavoro e riceverai articoli in anteprima e più contenuti. Abbonati a OBCT!