Una scena del film Brat Dejan

Una scena del film Brat Dejan

Da mercoledì 5 fino a sabato 15 agosto si svolgerà il Festival del Film di Locarno, numerosi i titoli del ricco programma, tra i cortometraggi ben cinque lavori da Balcani e Caucaso. Una rassegna

03/08/2015 -  Nicola Falcinella

Torna da mercoledì, fino a sabato 15 agosto, il Festival del Film Locarno (informazioni e programma). La manifestazione svizzera, alla 68° edizione, si ripresenta con un programma molto vario in linea con le annate precedenti, con le stesse sezioni e numerosi ospiti e premiati (tra questi Edward Norton e Andy Garcia) e un’importante retrospettiva dedicata a Sam Peckinpah.

Nel concorso internazionale che assegnerà il Pardo d’oro ci sono 19 titoli, tra i quali l’italiano “Bella e perduta” di Pietro Marcello. Fa la gioia dei cinefili il ritorno alla regia, dopo 15 anni, del polacco Andrei Zulawski (“Le mie notti sono più belle dei vostri giorni” e “Possession”) con “Cosmos”. Spicca poi “Chant d’hiver” del georgiano Otar Iosseliani che un anno fa ricevette il premio alla carriera.

Ancora corrono per il Pardo “Brat Dejan - Brother Dejan” di Bakur Bakuradze, coproduzione Russia / Serbia con Marko Nikolić e Miša Tirinda. In concorso anche “Chevalier” della greca Athina Rachel Tsangari (premiata alla Mostra di Venezia con “Attenberg”) con Yorgos Kentros, Panos Koronis, Vangelis Mourikis, Makis Papadimitriou, Yorgos Pirpassopoulos e Sakis Rouvas.

Sempre in chiave greca, c’è da segnalare l’uscita a fine mese nelle sale italiane del film “A Blast” di Syllas Tzoumerkas che fu proprio in competizione a Locarno nel 2014

Il concorso Cineasti del presente, dedicato alle opere prime e seconde, presenta due film che hanno a che fare con la Bosnia Erzegovina. “Moj brate – Mio fratello” è il film di debutto di Nazareno Manuel Nicoletti ed è prodotto dal Centro sperimentale di cinematografia in collaborazione con Canada e Bosnia. Il cast è composto da Stefano Gabrini, Marco Musacchio, Hamica Nametak, Karen Tomashavsky, William Anselmi, Vincenzo Maselli e Deb Joly.

Di produzione canadese è “The Waiting Room” di Igor Drljača, di origine bosniaca. Si tratta del secondo film del regista nato a Sarajevo ed emigrato in Canada con la famiglia nel ’93 e noto per l’esordio “Krivina”. Nel cast Jasmin Geljo, Masa Lizdek, Filip Geljo, Cynthia Ashperger e Ma-Anne Dionisio.

Fuori concorso c’è poi il documentario russo – ucraino “Kiev / Moscow. Part 1” di Elena Khoreva.

Cortometraggi

Nel concorso cortometraggi “Pardi di domani” figurano ben cinque lavori da Balcani e Caucaso. Arriva dalla Bulgaria “Zeus” di Pavel Vesnakov, poi ci sono “Km 73” del romeno Radu Ghelbereu, il serbo-messicano “Las cuatro esquinas del circulo” di Katarina Stanković. “Mama” del georgiano Davit Pirtskhalava e “Yellow Fieber” della greca Konstantina Kotzamani. A giudicarli anche il regista macedone Milcho Manchevski (del quale sarà mostrato “Majki – Mothers” del 2010) e l’italiana Laura Bispuri (che ha recentemente presentato “Vergine giurata” al Festival di Berlino).

Un Pardo alla carriera andrà, oltre a Marco Bellocchio e Michael Cimino, al cineasta russo Marlen Khutsiev. Per l’occasione saranno mostrati sei suoi lungometraggi di epoca sovietica: “Beskonečnost’ – Infinitas” (1992), “Byl mesjaz maj - It Was the Month of  May” (1970), “Dva Fjodora - Two Fyodor” (1958), “Ijul’skij dožd’ - July Rain” (1966), “Posleslovie – Afterword” (1984), “Zastava Il’iča - Bastione Il’ich” (1965).

In aggiunta a questi sarà presentato il documentario “Khutsiev. Motor idjot! - Khutsiev. Action starts!” (2015) di Peter Shepotinnik.


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