BiH 2014: il plagio
19 settembre 2014
Mustafa Cerić, ex reis ul ulema della comunità islamica bosniaca, è uno dei candidati alla presidenza della Bosnia Erzegovina, per il seggio riservato ai bosgnacchi.
L'ex leader dei musulmani locali, noto per le sue posizioni di difesa intransigente del ruolo della religione nello spazio pubblico , è recentemente incappato in uno spiacevole incidente. Alcuni giornalisti hanno scoperto che il logo che utilizza per la campagna elettorale, una “M” stilizzata con una colomba , è copiato da un noto centro benessere di Las Vegas e da una Chiesa evangelica statunitense. Le accuse di plagio e le reazioni del team di Cerić sono state oggetto di ironici commenti, tra gli altri da parte dello scrittore sarajevese Nenad Veličković .
L'incidente ha riacceso il dibattito sul rapporto tra religione e politica nel paese. In particolare la candidatura di Cerić, per anni il rappresentante più influente dei musulmani bosniaci, ha sollevato interrogativi.
Secondo quanto dichiarato da analisti politici locali, citati dal portale online Balkan Insight , il ruolo giocato dalla religione nell'orientare le scelte di voto in Bosnia Erzegovina è ancora forte, ma non cruciale come nell'immediato dopoguerra. Secondo Srđan Puhalo tuttavia, un analista di Banja Luka, “i politici devono mostrare di essere bravi cattolici, ortodossi o musulmani per ottenere voti. Le comunità religiose hanno una grande influenza, e i politici lo sanno.”
Per quanto riguarda la competizione per il seggio riservato ai bosgnacchi, è interessante notare come sia la stessa comunità islamica a cercare di smarcarsi dall'abbraccio di partiti o candidati. Sabato, dopo la notizia che il partito di azione democratica SDA avrebbe tenuto una conferenza stampa in una moschea a Mostar, i rappresentanti della comunità religiosa hanno emanato un comunicato in cui chiedono “a tutti i partiti politici e ai loro attivisti di rispettare moschee e edifici della comunità islamica e di non utilizzarle impropriamente per attività elettorali.”