L'importanza di essere bosniaci
15 febbraio 2013
Nel prossimo censimento della popolazione, il primo dopo la guerra, i cittadini bosniaci non potranno dichiararsi semplicemente tali, ma dovranno definirsi etnicamente come serbi, croati, o bosgnacchi.
Si tratta di uno dei fardelli più pesanti, e surreali, lasciati in eredità dagli anni '90 e dalla costituzione della Bosnia di Dayton. L'ambigua alternativa lasciata dal formulario sarà quella di “non dichiararsi”, come si può leggere nel modulo del censimento già reperibile on line, alla domanda n. 24.
Ne ha scritto il giornalista di Oslobodjenje e nostro corrispondente Almir Terzić, che ha anche aderito alla campagna Jednakost (Uguaglianza).
Nel contesto di questa iniziativa civica moltissimi giovani, ma anche personalità note della società civile bosniaca, come Vera Jovanović o Srdjan Dizdarević, stanno contribuendo alla creazione di una galleria di ritratti composta da infinite variazioni sul tema della cittadinanza. I modelli di questa particolare installazione si dichiarano “prima di tutto cittadini bosniaci”, “etnicamente indecisi” o professano come religione l'Islanda.
L'obiettivo della campagna è l'affermazione di uguali diritti per tutti i cittadini della Bosnia Erzegovina, indipendentemente dalla loro appartenenza etnica o luogo di residenza, se vivono cioè in Federazione o in Republika Srpska. “Vogliamo che cambino tutte le disposizioni costituzionali e di legge che attribuiscono diritti ai popoli costitutivi [cioè a serbi, croati e bosgnacchi, ndr] che gli altri cittadini e cittadine della Bosnia Erzegovina non hanno”, ha dichiarato nella conferenza stampa del 12 febbraio Saša Gavrić, rappresentante dello Spazio Aperto Sarajevo, una delle 17 organizzazioni non governative che hanno aderito alla campagna.
La Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha chiesto alla Bosnia più o meno la stessa cosa, con la famosa sentenza nel caso Sejdić-Finci .
Rinunciare a diritti stabiliti su base etnica, però, e alle quote etniche previste dalla Costituzione di Dayton per i diversi livelli istituzionali, significa rinunciare a posizioni sicure di potere. Uno spauracchio per i popoli costitutivi, e soprattutto per i loro rappresentanti.
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa.