Prijedor: 'Perché mi riguarda', per gli alluvionati

30 maggio 2014

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Il 31 maggio a Prijedor si celebra la Giornata internazionale delle fasce bianche, in memoria di chi fu obbligato a portarla al braccio e poi deportato, nel maggio del 1992. I promotori dell'iniziativa "Perché mi riguarda" organizzano anche quest'anno l'arrivo a Prijedor dei partecipanti, ma al posto delle celebrazioni si svolgeranno attività a sostegno degli alluvionati

Fonte: "Jer me se tiče" e Stop Genocide Denial

Il 31 maggio del 1992 le autorità di Prijedor obbligarono tutti i cittadini non serbi a segnare le proprie case con una bandiera o uno straccio bianco. Fuori di casa vennero obbligati a portare al braccio una fascia bianca. Nei mesi che seguirono migliaia di cittadine e cittadini di Prijedor vennero rinchiusi nei lager. Più di 3.000 vennero uccisi. Per ricordarli, i giovani della società civile bosniaca hanno lanciato l'anno scorso l'iniziativa Perché mi riguarda".

I promotori dell'iniziativa hanno lanciato anche quest'anno l'appello a tutti i gruppi di giovani e della società civile della Bosnia Erzegovina a venire a Prijedor e partecipare alla Giornata commemorativa. Quest'anno però il programma delle celebrazioni è cambiato. Si svolgerà come l'anno scorso la posa dei fiori in memoria delle vittime civili di guerra di Prijedor nel centro città, in particolare la posa di rose rosse con attaccate il nome di ciascun bambino ucciso. Dopodiché tutti i partecipanti, anziché sfilare in corteo, verranno coinvolti in attività di volontariato in aiuto delle famiglie colpite dalle alluvioni in questa zona del paese.

"Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine della Bosnia Erzegovina, dopo la posa dei fiori, a partecipare tutti quanti laddove siamo più utili. In aiuto quindi di semplici persone, popolazioni, che di nuovo hanno perso tutto ciò che hanno a causa dell'alluvione. Pensiamo che partecipare alla Giornata delle fasce bianche in questo modo può essere un'ulteriore dimostrazione che è stata la solidarietà e l'unità tra persone e comunità che, nonostante la situazione, ha salvato la vita di molte persone durante la guerra". E' l'appello lanciato dagli organizzatori, sul loro profilo Facebook, nel quale poi spiegano i motivi del cambio di programma della manifestazione di domani. E' stato infatti cancellato il previsto Forum aperto "Prijedor 2014-2036: Come accettare la verità e costruire una comunità di persone con pari diritti?", che doveva tenersi in questi giorni a causa della situazione di emergenza che ha paralizzato l'intero paese.

I pullman organizzati da diverse città per l'arrivo dei partecipanti alla Giornata internazionale delle fasce bianche partiranno tra oggi e domani mattina alla volta di Prijedor.

In occasione di questa giornata di commemorazione, le madri dei bambini uccisi a Prijedor hanno lanciato un appello affinché si costruisca un monumento in ricordo di queste vittime innocenti. "I nostri figli non sono stati difesi da nessuno, durante la guerra. Speriamo che tutti i cittadini di Prijedor sostengano la nostra richiesta di erigere un monumento in loro ricordo e perché diventi un'ammonizione per le generazioni future affinché non accada mai più che innocenti paghino un prezzo così alto". Lo ha dichiarato Fikret Bačić - in rappresentanza del gruppo dei genitori - la cui figlia (7 anni) e figlio (14 anni) vennero uccisi nel 1992 a Prijedor.