Da anni in Bosnia Erzegovina si trascina la riforma della polizia. Ora, in seguito ad una riunione d'urgenza, l'esecutivo della Republika Srpska guidato da Milorad Dodik propone di rinnovare la Commissione responsabile della messa in pratica della riforma stessa
Di V.P-D.R, Nezavisne Novine (pubblicato il 10 aprile 2007)
Traduzione e selezione a cura di Osservatorio sui Balcani e Le Courrier des Balkans
Il governo della Republika Srpska ha proposto di formare una nuova Commissione per la messa in pratica della riforma della polizia. L'obiettivo è quello di definire opzioni molteplici per il futuro della polizia in Bosnia Erzegovina.
Alla vigilia di una riunione del Parlamento, durante la quale si sarebbe dovuto adottare una presa di posizione rispetto alla riforma della polizia, il governo di Milorad Dodik ha nuovamente protestato contro il rapporto della Commissione per la messa in pratica della riforma. Quest'ultima ha proposto un nuovo modello per l'organizzazione della polizia in Bosnia. Dopo la riunione d'urgenza del governo Milorad Dodik ha precisato che dopo la creazione della Commissione l'accordo sulla riforma della polizia, che aveva in precedenza ricevuto semaforo verde dal Parlamento della Republika Srpska, non è più stato rispettato.
"E' necessario creare una nuova Commissione e deve essere basata su un accordo politico. Come ha ben precisato Olli Rhen, il Commissario europeo per l'allargamento, la Commissione dovrà offrire molteplici modelli per la riforma", ha affermato Dodik. Dopo aver ricevuto i rapporti dei partecipanti alle negoziazioni i deputati del Parlamento della Republika Srpska dovranno decidere quale posizione prendere rispetto alle riforme sino ad ora adottate.
Igor Radojicic, il presidente del Parlamento della Republika Srpska, ha dichiarato che il rapporto della Commissione non è stato accettato dai partiti della Republika Srpska. Si conseguenza, non sarà validato, anche se i rappresentanti dell'OHR premono per questo. I dirigenti dei principali partiti, Milorad Dodik (SNSD), Sulejman Tihic (SDA), Dragan Covic (HDZ), Mladen Ivanic (PDP) e Mladen Bosnic (SDS) hanno annunciato la loro partecipazione alla riunione. Ciononostante non è ancora certa la partecipazione del vice-presidente dell'OHR, Raffi Gregorian, che sino ad ora ha seguito tutte le fasi delle negoziazioni.
I rappresentanti dell'OHR continuano a ripetere che la Commissione ha fornito un rapporto completo e che la Republika Srpska dovrà accettarlo.
"La Bosnia Erzegovina non può perdere più tempo, ne ricominciare daccapo sempre le stesse riforme. Le condizioni, le esigenze e i principi dell'Unione Europea rimangono sempre gli stessi", hanno precisato i rappresentanti OHR.
Il fasciolo "Povera Bosnia" distribuito ai ministri
Durante la riunione d'urgenza del governo della Republika Srpska è stato distrubuito ai ministri un'edizione speciale di "Nezavisne Novine", intitolata "Povera Bosnia" e datata 2004. Si tratta della cronaca dei più grandi scandali del dopoguerra bosniaco. Questi ultimi si sono succeduti tra il primo gennaio 2002 e il primo ottobre 2004 ed hanno causato la perdita di parecchie migliaia di marchi convertibili. Citiamo ad esempio il saccheggio di 166 milioni di marchi convertibili (84 milioni di euro) dell'Elektroprivreda Republike Srpske, la frode di 115 milioni di marchi convertibili in seno all'Elektroprivreda, i crimini in seno alla Srpske Sume, la privatizzazione criminale delle banche della Republika Srpska, gli omicidi, il terrorismo ...
Ora, a tre anni dalla pubblicazione di "Povera Bosnia", la maggior parte di questi crimini non sono ancora stati giudicati.
"Il primo ministro ci ha distribuito "Povera Bosnia" affinché si capisse cosa è successo in Bosnia in questi ultimi anni, a volte anche sotto la giurisdizione di uomini politici anocra al potere", ha affermato uno dei membri del gabinetto di Milorad Dodik.
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