Bulgaria, fiducia "zoppa" al governo Oresharski
30 maggio 2013
A poco più di due settimane dalle elezioni anticipate dello scorso 12 maggio la Bulgaria si dota di un nuovo esecutivo, di stampo tecnico-politico, guidato dall'economista ed ex ministro delle Finanze Plamen Oresharski, già indicato in campagna elettorale dai socialisti come futuro premier.
La fiducia chiude, almeno temporaneamente, una fase politica molto travagliata, cominciata lo scorso marzo con la caduta del governo di centro-destra di Boyko Borisov in seguito a proteste di piazza contro austerità, corruzione e bollette insostenibili.
Il nuovo equilibrio politico è però estremamente fragile e anche l'esito del voto di fiducia è rimasto in bilico fino all'ultimo: i due partiti della nuova maggioranza, i socialisti e i membri del Movimento per i diritti e le libertà, portatore delle istanze della minoranza turca nel paese, dispongono infatti di 120 seggi su 240 nel parlamento di Sofia. Decisivo quindi il ruolo degli ultra-nazionalisti di Ataka, che si sono presentati in aula assicurando così il quorum, per poi astenersi dal voto.
Il nuovo governo Oresharski nasce quindi in una situazione di forte debolezza, visto che per ogni decisione politica dovrà affidarsi alla volontà di opposizione o nazionalisti di assicurare i numeri in parlamento. Inaspettatamente, il leader dell'opposizione Borisov ha però lasciato la porte aperte al nuovo premier, promettendo un atteggiamento costruttivo.
Da parte sua Oresharski ha chiesto due settimane per presentare un piano di riforme. “Alla fine del mio mandato i cittadini bulgari non saranno più ricchi, ma avranno più speranze nel futuro”, ha dichiarato il nuovo premier.
Vista la situazione, sia in parlamento che fuori, dove la sfiducia dei cittadini bulgari resta forte e la situazione economica è pesante, è però da vedere se (e quanto) il suo governo durerà.