La Bulgaria è scesa ieri in piazza per dire no alla riforma del sistema pensionistico proposta dal governo di centro-destra. E i 25mila manifestanti riuniti dai sindacati nel centro di Sofia sembrano aver convinto il premier Boyko Borisov a fare marcia indietro. Un fotoracconto di Ivo Danchev, con testi del corrispondente OBC Francesco Martino
Come nel resto d'Europa, anche in Bulgaria tensioni sul sistema pensionistico. I conti del Paese sono in ordine se confrontati con quelli di molti membri dell'UE, ma la struttura demografica bulgara, che presenta uno degli invecchiamenti medi più rapidi, e le previsioni piuttosto grigie sulla crescita economica hanno portato il governo di Sofia, guidato dal movimento GERB (Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria) a proporre un forte accelerata nel processo di riforma del sistema pensionistico.
I sindacati hanno abbandonato quindi il tavolo negoziale, e chiamato i cittadini e lavoratori bulgari a manifestare nelle strade del centro della capitale Sofia. Vi raccontiamo la manifestazione, i suoi possibili sbocchi, il clima di generale malcontento (reso più vivo dal lungo sciopero nelle ferrovie e dalle agitazioni degli agricoltori bulgari) con le immagini del fotografo Ivo Danchev, e le voci in presa diretta raccolte dal nostro corrispondente a Sofia.
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