Bulgaria, nuova violenta aggressione ad un giornalista

18 marzo 2020

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È stato attaccato con spranghe di ferro in pieno centro a Sofia: Slavi Angelov, caporedattore del settimanale “168 Chasa” è stato vittima ieri sera di un'aggressione violentissima, legata con tutta probabilità alla sua attività professionale.

Angelov, che in passato si è occupato di giornalismo d'inchiesta e ora scrive soprattutto commenti, tra i più letti sul settimanale, è stato aggredito intorno alle 21 sotto la sua abitazione. Due persone mascherate hanno iniziato a colpirlo, mentre una terza filmava la scena con il telefonino.

Angelov ha riportato contusioni alla testa e agli arti, una gamba spezzata, e profonde ferite sul volto. “Volevano ucciderlo oppure lasciare un segno indelebile attraverso questo assalto criminale”, ha commentato a caldo Venelina Gocheva, editore della rivista.

Angelov è stato trasportato in un vicino ospedale, dove è stato operato e - nonostante la gravità delle ferite riportate - non è al momento in pericolo di vita.

Ivaylo Ivanov, capo della polizia bulgara, ha dichiarato che gli inquirenti seguono tutte le piste, ma che quella più probabile è che Angelov sia stato aggredito a causa del suo lavoro come giornalista, anche perché gli aggressori non hanno sottratto nulla alla vittima.

La sezione bulgara dell'Associazione dei giornalisti europei (AEJ) ha condannato immediatamente l'aggressione, chiedendo alle autorità competenti “un'indagine veloce ed efficace […] che possa portare alla luce e condannare non solo gli esecutori materiali, ma anche i mandanti”.

Negli ultimi anni la Bulgaria, membro dell'Unione europea dal 2007, ha visto un graduale deterioramento della libertà di stampa e di espressione: l'anno scorso il paese era finito sotto i riflettori per l'omicidio della anchorwoman Viktoria Marinova, ed è attualmente al 111simo posto nella speciale classifica annuale curata da Reporter senza frontiere, all'ultimo posto tra i paesi UE.


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