Europarlamentari alla Commissione UE: “Aprire corridoi umanitari dall’Afghanistan”
27 agosto 2021
76 eurodeputati sottoscrivono una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, all'Alto Rappresentante Ue Josep Borrell e alla commissaria affari interni Ylva Johansson chiedendo di aprire immediatamente corridoi umanitari per mettere in salvo le centinaia di civili che stanno tentando di lasciare l'Afghanistan.
Gli europarlamentari fanno appello alla credibilità e al ruolo che l'UE deve mantenere in quanto alfiere internazionale dei diritti umani, chiedendo che vengano utilizzati tutti gli strumenti disponibili per aiutare il popolo afgano. Tra questi strumenti si ricorda la direttiva 2001/55 sulla protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e la condivisione degli sforzi tra gli Stati membri.
I firmatari della lettera sostengono che l’attuale situazione in Afghanistan sia “l’occasione perfetta” per mettere in pratica questa direttiva. Chiedono inoltre uno sforzo di dialogo diplomatico tra Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito al fine di unire le forze per trovare soluzioni concrete che risolvano l’attuale situazione.
Ventitré sono le firme italiane, tra cui F.M. Castaldo (europarlamentare del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del Parlamento europeo), B. Benifei (S&D), S. De Meo (EPP), E. Evi (Greens), A. Bonfrisco (ID). Numerosi anche gli appelli su Twitter perché l’UE non trascuri ciò che sta accadendo in Afghanistan.
The EU must not overlook what is happening in Kabul & Afghanistan and stand up for #HumanRights
— Tilly Metz MEP (@MetzTilly) August 26, 2021
With ~80 MEPs, we call on @vonderleyen, @JosepBorrellF & @YlvaJohansson to act & to activate humanitarian corridors immediately by using the #TemporaryProtectionDirective. pic.twitter.com/IwcqT4b5ih
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Parlamento dei diritti 3", cofinanziato dall'Unione europea (UE) nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo (PE) per la comunicazione. Il PE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è di OBC Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'UE. Vai alla pagina “Il Parlamento dei diritti 3”.
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