Nel corso degli ultimi 20 anni l’Ue ha distribuito più di 8 miliardi di euro per aiutare gli stati membri e i candidati a fronteggiare le conseguenze di disastri naturali o sanitari. Come funziona il fondo? Quali paesi ne hanno beneficiato di più?
Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea è stato istituito nel 2002 in risposta alle gravi inondazioni che hanno colpito l'Europa centrale durante l'estate dello stesso anno e si è evoluto in uno strumento fondamentale per la ripresa dopo eventi estremi di diversa natura, a dimostrazione della solidarietà europea. L'obiettivo principale è fornire assistenza finanziaria agli Stati membri e ai paesi in fase di negoziazione per l'adesione all'UE, aiutandoli a riprendersi dalle catastrofi naturali e, più recentemente, dalle gravi emergenze sanitarie.
Tra il 2002 e il 2022, il Fondo di solidarietà dell'Unione europea è stato determinante nel mobilitare oltre 8,2 miliardi di euro per far fronte a 127 diverse crisi, tra cui 107 disastri naturali e 20 emergenze sanitarie. I beneficiari sono stati 24 Stati membri dell'UE, il Regno Unito, e tre paesi in via di adesione: Albania, Montenegro e Serbia.
Il fondo si rivolge a vari tipi di disastri: le inondazioni sono state le più frequenti, seguite da incendi e terremoti, che, nonostante siano eventi meno frequenti, richiedono il massimo sostegno finanziario a causa del loro impatto catastrofico e della quantità di fondi necessari alla ricostruzione delle aree colpite.
L'Italia è il paese che ha ricevuto la quota più consistente dei fondi, superando i 3 miliardi di euro, soprattutto grazie all'ingente contributo ricevuto dopo il devastante terremoto del 2016. Seguono la Germania con 1 miliardo e 650 milioni di euro circa, e la Croazia ne ha beneficiato con oltre 1 miliardo di euro totali, stanziato soprattutto in seguito ai per i terremoti nel 2020-2021.
Dall'aprile 2020, a causa della pandemia di Coronavirus, il Fondo di solidarietà dell'Unione europea ha ampliato il suo campo di applicazione per includere le grandi emergenze di salute pubblica. Questa estensione copre una serie di misure, tra cui le azioni di prima risposta, la fornitura di assistenza medica, l'acquisto di attrezzature mediche, gli sforzi per contenere la diffusione delle malattie e il sostegno ai gruppi vulnerabili.
Il Fondo opera in base a un sistema di categorizzazione che distingue i disastri gravi, regionali e dei Paesi limitrofi in base al danno economico rispetto alla ricchezza dello Stato colpito, cercando così di garantire un'assistenza mirata che si allinea alle esigenze specifiche di ogni paese a seconda del tipo di crisi a cui si deve far fronte.
Come dichiarato da Elisa Ferreira, commissaria europea per la Coesione e le riforme all’indomani dell’assegnazione di 33,9 milioni di euro di fondi alla Romania per riparare i danni causati dalla grave siccità e gli incendi boschivi del 2022: "Il Fondo di solidarietà dell'UE è un modo tangibile per dimostrare la nostra solidarietà e il nostro sostegno ed è fondamentale di fronte all'inesorabile cambiamento climatico".
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Energy4Future" cofinanziato dall’Unione europea (Ue). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Energy4Future"
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