Mentre giornalisti e scrittori, italiani e maltesi, scrivono una lettera alle autorità maltesi a tutela del giornalista di Avvenire Nello Scavo, a La Valletta si convoca una manifestazione per denunciare la difficile situazione della libertà di stampa, a quasi quattro anni dall'omicidio di Daphne Caruana Galizia
Il processo per le minacce dell'ex funzionario maltese Neville Gafà ai danni di Nello Scavo si era risolto a dicembre 2020 con un'assoluzione per insufficienza di prove, ma le intimidazioni e gli avvertimenti via social media sono continuati. "Più passano i giorni e più temiamo per l’incolumità del giornalista italiano Nello Scavo, inviato del quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, Avvenire".
Lo si legge in una lettera inviata alle autorità maltesi in tre lingue. "Siamo un gruppo di cittadini italiani e maltesi e chiediamo alle Autorità della Repubblica di Malta di intervenire nei confronti di Neville Gafà, l’autore delle più recenti intimidazioni e minacce nei confronti di Nello Scavo”. Tra i firmatari, scrittori, giornalisti, blogger, conduttori televisivi di Italia e Malta: nomi di peso quali don Luigi Ciotti, Sandro Ruotolo, Susanna Camusso, Giuseppe Giulietti, Gabriele Muccino, Michela Murgia, e associazioni maltesi quali #occupyjustice e PEN Malta.
"Il signor Gafà - prosegue la lettera resa pubblica un paio di giorni fa - continua a presentarsi in pubblico come ex funzionario del governo maltese e ha manifestato lo stesso atteggiamento con chiunque, giornalisti o normali cittadini, abbia espresso solidarietà a Scavo". Da ricordare come Neville Gafà fosse stato protagonista in passato di una violenta campagna denigratoria ai danni di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa con un'autobomba il 16 ottobre 2017.
Tuttora, i giornalisti che a Malta si occupano del processo per l'omicidio di Daphne, e dei suoi recenti sviluppi che coinvolgono tra i mandanti esponenti del governo di allora, affrontano un clima in cui la denigrazione personale e le intimidazioni sono pane quotidiano. Lo conferma il caso del blogger Manuel Delia, anche lui tra i firmatari della lettera di solidarietà a Nello Scavo: a Delia è stato hackerato il profilo facebook permettendo la diffusione di false informazioni che lo hanno sottoposto a una valanga di insulti e minacce.
"Sono sinceramente grato per tutti i messaggi di vicinanza e solidarietà che ho ricevuto negli ultimi giorni - scrive il blogger sul suo sito - e devo confessare che ero sul punto di crollare. Non sono immune all'intimidazione".
Il clima pesante e la stessa uccisione di Daphne Caruana Galizia sembrano aver insegnato alla comunità dei giornalisti maltesi, prosegue Delia, che "nessuno deve essere lasciato solo".
Di qui la necessità di uscire allo scoperto, di mostrare concretamente la solidarietà a chi viene colpito, e soprattutto "di affermare i propri diritti" per avere un'informazione libera da condizionamenti e minacce: alla Valletta è così convocata una manifestazione per domani, 31 agosto, alle 18.30, un presidio di legalità convocato da gruppi della società civile quali Republika e #occupyjustice.