#NotMyTaxonomy: la mobilitazione contro la tassonomia UE

26 maggio 2022

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Sabato 21 maggio associazioni, movimenti ambientalisti e attivisti in diverse città europee sono scesi in piazza per manifestare contro il progetto di tassonomia dell’UE proposto dalla Commissione europea all’inizio di febbraio. 

La tassonomia dell'UE è un sistema di classificazione che serve per specificare quali attività economiche possono essere considerate sostenibili e quali no. Nella sua proposta, la Commissione ha incluso gas e nucleare tra le energie considerate “verdi”, una decisione che ha attirato molte critiche da parte del mondo ambientalista.

Anche in Italia una coalizione di 27 associazioni, movimenti e comitati ecologisti ha aderito alla mobilitazione, organizzando due flashmob, uno a Roma e l’altro a Milano, sotto lo slogan “Gas e nucleare, menzogna letale”. Per gli attivisti, la proposta della Commissione non sarebbe altro che un grave esempio di greenwashing e un pericoloso attacco alla transizione energetica verso fonti rinnovabili.

La mobilitazione dello scorso sabato si inserisce in un più ampio impegno del movimento ambientalista europeo per fare pressione sul Parlamento europeo in vista del voto congiunto delle commissioni parlamentari ENVI e ECON nella terza settimana di giugno e della sessione plenaria prevista a inizio luglio. 

Tra le varie iniziative si inserisce anche la campagna #STOPFAKEGREEN , con la quale WWF Europe esorta i cittadini europei ad inviare una lettera ai propri europarlamentari per convincerli a bocciare la proposta della Commissione.

Transizione energetica e tassonomia dell’UE saranno al centro del nostro webinar il prossimo 31 maggio, al quale interverranno Eleonora Evi, eurodeputata italiana del Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia di WWF Italia e Samuele Maccolini, giornalista di Torcha.

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Parlamento dei diritti 3", cofinanziato dall'Unione europea (UE) nel quadro del programma di sovvenzioni del Parlamento europeo (PE) per la comunicazione. Il PE non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è di OBC Transeuropa e non riflette in alcun modo l'opinione dell'UE. Vai alla pagina “Il Parlamento dei diritti 3”.