Neanche i paesi con una consolidata esperienza democratica sono immuni dalle tendenze negative che minacciano la libertà di informazione. I cittadini europei si mobilitano nell'Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media
Link: Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media
L'Associazione Internazionale dei Giornalisti e European Alternatives, ong che promuove la partecipazione attiva dei cittadini a livello paneuropeo, hanno lanciato una Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media, una coalizione transnazionale per la promozione del diritto all'informazione, la libertà di stampa e il pluralismo dei media.
L'EIMP riunisce organizzazioni, media e professionisti del settore con l'obiettivo di mobilitare i cittadini europei e chiedere alle istituzioni comunitarie la formulazione di una direttiva EU sul pluralismo dei media che armonizzi e superi le legislazioni nazionali.
La mobilitazione della società civile europea avviene attraverso le procedure delll'Iniziativa dei Cittadini Europei, un nuovo strumento di democrazia partecipativa introdotto nel 2012 dal Trattato di Lisbona, che permette alla società civile di raccogliere un milione di firme in almeno 7 stati membri con l'obiettivo di presentare direttamente alla Commissione Europea (CE) una proposta di direttiva UE, entrando così nel cuore del processo legislativo europeo.
L'Iniziativa dei Cittadini Europei è un importante strumento di promozione della partecipazione democratica all'interno delle istituzioni comunitarie, in quanto, attraverso il dialogo tra cittadini europei ed istituzioni, consente di plasmare in modo partecipato l'agenda politica europea. L'iniziativa, inoltre, animando un dibattito transnazionale contribuisce a creare e rendere viva una sfera pubblica di dimensioni europee.
Nello specifico, l'Iniziativa Europea per il Pluralismo dei Media, che oggi raccoglie circa un centinaio di organizzazioni, media ed enti professionali in sette paesi europei, tra cui Italia, Ungheria, Romania e Bulgaria, chiede l'elaborazione di una direttiva europea capace di evitare la concentrazione della proprietà dei media e della pubblicità. In particolare, al legislatore europeo viene chiesto di formulare norme che garantiscano l'indipendenza degli organi di controllo rispetto al potere politico; sistemi di monitoraggio e di garanzia chiari e realmente indipendenti a livello europeo; una definizione di conflitto di interesse che impedisca ai magnati dei media di occupare le cariche politiche; best practices e nuovi modelli di sostenibilità editoriale per garantire un giornalismo di qualità e garanzie ai lavoratori del settore.
Dopo il controllo della validità delle firme da parte degli stati membri, la CE prenderà in esame l'iniziativa, ed entro tre mesi i rappresentanti della CE incontreranno i promotori dell'iniziativa che in un secondo momento presenteranno la campagna anche al Parlamento Europeo. La CE formulerà una risposta formale in cui spiegherà le azioni che intenderà proporre riguardo all'iniziativa e le motivazioni di tali azioni. Come previsto dalla procedura dell'Iniziativa dei Cittadini, la CE non è tuttavia obbligata a formulare una proposta legislativa.
Al di là degli esiti che produrrà, la campagna avviata mostra il crescente attivismo della società civile che tende sempre più a mobilitarsi in uno spazio pubblico transnazionale su un tema cruciale per la democrazia europea.
Come denunciato a gran voce da Reporters Without Borders e dimostrato dal caso ungherese, la questione della libertà di informazione può toccare anche il cuore dell'Europa perché neanche i paesi con una consolidata esperienza democratica possono ritenersi immuni dalle tendenze negative che minacciano la libertà di espressione.
Per approfondire:
Sul sito della European Initiative for Media Pluralism è possibile leggere la proposta dettagliata dell'iniziativa: http://www.mediainitiative.eu/downloads/European_Initiative_for_Media_Pluralism-Annex_I-Background%20Info.pdf
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe.
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